Con la sottoscrizione della convenzione tra Comune e Federfarma (che avverrà oggi), dalla prossima settimana le famiglie con reddito Isee inferiore o pari a 9.000 euro potranno acquistare per i loro figli di età inferiore a 14 anni i farmaci da banco non prescrivibili ad un prezzo “sociale” molto più accessibile.
In pratica, per un farmaco di 10 euro (per esempio: sciroppi per la tosse, farmaci antipiretici e analgesici) la spesa effettiva sarà di 3 euro, grazie al fatto che il 10% del costo iniziale verrà abbattuto dalle farmacie aderenti a Federfarma, mentre il 60% sarà… pagato attraverso il fondo di 10.000 euro che il Comune ha stanziato per questa lodevole iniziativa.
A gioire del risultato raggiunto è il presidente del Consiglio comunale Giovanni Magrì che già dal 2015 (quando era consigliere comunale) si attivò affinché anche a Caltanissetta trovasse attuazione la “farmacia sociale” – cavallo di battaglia del Movimento 5 Stelle – per dispensare agli indigenti i farmaci da banco non sono prescrivibili. La stipula dell’accordo sarà sancito nel corso di una videoconferenza e a sottoscriverlo saranno il sindaco Roberto Gambino e la presidente provinciale di Federfarma Mariella Ippolito (nella foto).
La quale spiega: «Con la sottoscrizione di questo accordo, Federfarma intende perseguire finalità di solidarietà sociale, volte ad agevolare l’acquisto di medicinali nella rete di farmacie aderenti, destinati alla cura della popolazione pediatrica appartenente a fasce sociali economicamene disagiate». Per agevolare l’acquisto di medicinali di fascia “C”, “Sop” e “Otc” (i cosiddetti farmaci da banco) prescritti dal medico e destinati alla cura della popolazione pediatrica di età compresa tra 0 e 14 anni, Federfarma provvederà a distribuire i 10.000 euro stanziati dal Comune alle 17 farmacie della città, che hanno tutte aderito all’iniziativa.
Le singole farmacie contabilizzeranno a titolo di deposito (in un apposito fondo infruttifero) le somme ricevute da Federfarma. Nel momento in cui verrà dispensato il farmaco alla persona appartenente ad un nucleo familiare che versa in condizioni economicamente disagiate (individuabile attraverso la esibizione dell’attestazione Isee), il farmacista sconterà del 10% il prezzo del farmaco e imputerà il 60% al conto deposito già creato. Già nel 2015, come detto, Giovanni Magrì si era attivato per la istituzione di un fondo per la “farmacia di quartiere”.
«Inizialmente – ricorda – riuscii a coinvolgere numerosi colleghi consiglieri comunali e nell’ultimo periodo anche l’Amministrazione Ruvolo.
Con il trascorrere dei mesi, l’unico consigliere comunale che continuò a dare sostegno all’iniziativa oltre me fi il collega Lorenzo La Rocca.
Stavolta la somma a disposizione di Federfarma sarà più consistente e sarà estesa a tutte le farmacie della città. Inoltre verrà riproposta anche per il 2021».