Negli ultimi anni è aumentata l’attenzione rivolta alla regolamentazione del gambling sul territorio italiano. Punto centrale di questa “lotta” è l’AAMS che svolge il ruolo di protettore di tutti gli italiani al fine di preservarli dal pericolo criminalità, riciclaggio di denaro e dalla corruzione delle scommesse sportive. Il livello di controllo è cresciuto con l’affermarsi delle piattaforme digitali, che hanno rivoluzionato il sistema, richiedendo sempre più sicurezza.
Tra queste figurano anche le realtà straniere, come i siti di scommesse senza licenza AAMS, che hanno ottenuto la licenza internazionale per operare sul web. L’obiettivo, in ogni caso, è quello di mantenere sicuro il settore, puntando su piattaforme che non siano controproducenti per i gamer. Di seguito ci concentreremo proprio sui punti di forza e sui lati più deboli dell’AAMS come istituzione e organo di controllo sui giochi a distanza.
Tale organo è nato in un primo momento per regolamentare da un lato il gioco d’azzardo e dall’altro la produzione di tabacco. A partire dal 2012 è stata integrata con l’ADM. Ma quali sono le sue competenze?
· Riscossione delle imposte;
· Rilasciare licenze per i nuovi arrivati;
· Garantire massimo rispetto e impegno da parte degli operatori;
· Prevenire lo sfruttamento del settore;
· Tutelare l’integrità degli sport e delle scommesse sportive.
Ogni attività viene svolta con approccio deciso, tutt’altro che morbido per fare in modo che le regole severe siano applicate da tutti gli operatori. Sotto certi aspetti però ci si aspetta ancora più polso, più rigore per un settore che rischia di diventare abusivo soprattutto quando viene regolato in modo improprio.
L’attento lavoro dell’AAMS permette di rendere il mercato accessibile solo ad operatori onesti, che lavorano con trasparenza. Richiede agli operatori autorizzati, e a tutti coloro che non hanno licenza italiana, una comprovata esperienza. A livello pratico parliamo di un fatturato minimo di 1,5 milioni di euro negli ultimi due anni, oltre a un costo di applicazione pari a 200mila €.
Altro punto importante è quello dell’autoesclusione trasversale: il giocatore può inviare la sua richiesta di esclusione momentanea dal gioco d’azzardo per un tempo preciso che va da un minimo di 24 ore fino a 5 anni. In questo modo può proteggersi dal rischio di dipendenza da gioco.
Terzo vantaggio è legato alla prevenzione di attività illecite, come possono essere il riciclaggio di denaro, le scommesse illegali e attività criminali. Dopo alcuni casi di scommesse truccate, che hanno infangato l’immagine dello sport italiano nel mondo, l’ADM ha deciso di diventare l’arbitro assoluto per la convalida dei risultati delle partite e delle scommesse effettuate.
Al tempo stesso vi è totale protezione verso i minori: proprio per tutelare i bambini è stata interessante la conferma del cosiddetto “Decreto sulla dignità” datato 2018 che ha vietato la messa in onda di pubblicità e annunci legati al gambling attraverso emittenti radio e televisive. Ciò significa che anche chi opera online non potrà promuovere il proprio sito e non appariranno nei motori di ricerca a meno che non venga ricercato il nome della piattaforma.
Uno dei punti controversi per la regolamentazione italiana resta sicuramente l’alto costo degli oneri che vengono richiesti agli operatori. A oggi le tasse sul gioco toccano quota 40% sul reddito di chi opera nel gambling italiano. La tassazione così alta ha portato diverse società a richiedere una licenza internazionale, abbandonando così il mercato italiano per colpa della sua insostenibilità.
Ma non è il solo aspetto da considerare tra i punti deboli: non dimentichiamo che sono presenti su tutto il territorio nazionale ancora molte macchinette da gioco (si parla di ancora 400mila slot) e diversi negozi di scommesse. Purtroppo molti di questi hanno licenze scadute e possono essere scoperti solo in seguito a controlli sul posto.
Questa è in assoluto la più clamorosa contraddizione, soprattutto se pensiamo a tutte le limitazioni applicate non solo online ma anche per i casinò terrestri. Va detto che le autorità stanno lavorando per ridurre questi numeri entro il 2023, limitando così in modo efficace tale business.
Abbiamo quindi scoperto che l’autorità italiana è un esempio affidabile rispetto alle azioni di controllo dell’industria del gambling. E’ altrettanto vero che la buona condotta dei giocatori sembra venire meno nonostante la pressione esercitata attraverso l’azione di divieto.
Ciò che ancora troppo spesso non si ricorda è che attraverso degli incentivi, il gambling potrebbe diventare un paradiso roseo per lo Stato non solo in termini di entrate fiscali, ma anche di posti di lavoro. Tale visione permetterebbe di alleggerire il peso lasciato completamente sulle spalle dell’Agenzia, e dall’altra parte offrirebbe ai giocatori la capacità di vivere in modo responsabile la propria passione con massima sicurezza.