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Sale tensione agli Stati Generali M5S, scoppia il caso Cancelleri: “Se ama la Sicilia, poteva rimanere la”

Redazione

Sale tensione agli Stati Generali M5S, scoppia il caso Cancelleri: “Se ama la Sicilia, poteva rimanere la”

Ven, 13/11/2020 - 17:59

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E’ il tema del terzo mandato il nodo più intricato sul cammino del Movimento 5 Stelle. Alla vigilia degli stati generali, dove il tema sarà con ogni probabilità uno dei punti clou del dibattito, fanno discutere le parole di Giancarlo Cancelleri, viceministro dei Trasporti già deputato all’Assemblea Regionale Siciliana, il quale ha annunciato la sua intenzione di candidarsi (per la terza volta) come governatore della Sicilia. Tanto è bastato a far esplodere la polemica all’interno del Movimento. “Quindi ora si possono fare più di due mandati?”, si chiede più di un eletto in chat. E c’è chi parla di “colpo gobbo” per modificare uno dei capisaldi del M5S. I toni diventano aspri quando il deputato Andrea Colletti dice che “se amava la sua terra” Cancelleri “poteva stare in Sicilia invece della porcata fatta per metterlo al Mit”. Ma è la battuta della deputata Valentina Corneli a far salire la tensione: “Abbattetelo”, scrive la parlamentare abruzzese, alla quale replica a muso duro la sorella di Giancarlo, Azzurra, che bolla le espressioni di Corneli come oltre ogni limite. “Il mio messaggio – si giustifica Corneli parlando con l’Adnkronos – era assolutamente scherzoso, piuttosto credo sia stato irrispettoso il fatto che Giancarlo Cancelleri se ne sia uscito con una affermazione simile sul terzo mandato in un momento del genere”.

L’indirizzo dato dagli attivisti – stando alla stragrande maggioranza dei documenti prodotti dalle assemblee regionali, di cui l’Adnkronos è in possesso – va infatti nella direzione di una sostanziale conferma della regola dei due mandati (almeno per quanto riguarda parlamentari, eurodeputati e consiglieri regionali), proprio come vorrebbero Alessandro Di Battista e Davide Casaleggio. L’ex deputato parlerà domenica, insieme agli altri 29 oratori selezionati dagli iscritti sulla piattaforma Rousseau: tra questi, Luigi Di Maio, Roberto Fico, Stefano Buffagni e Paola Taverna. Confermata la presenza alla kermesse online del premier Giuseppe Conte, che interverrà con un breve video di saluto, mentre al momento non si hanno notizie di possibili interventi di Casaleggio e Beppe Grillo. Il garante M5S è stato contattato nelle ultime ore da numerosi parlamentari e non è escluso che alla fine decida palesarsi con un videomessaggio.

E mentre il primo ‘congresso’ della storia pentastellata si avvia alla conclusione, fa discutere la scelta dei vertici grillini di tenere ‘segreti’ i voti ricevuti dai 30 oratori scelti su Rousseau per partecipare all’assemblea plenaria di domenica. “Noi un tempo eravamo quelli dello streaming e della trasparenza. Perché non possiamo sapere, ora, quante preferenze siano state ottenute dai candidati eletti e non?”, si chiede per esempio il presidente della Commissione Antimafia Nicola Morra su Facebook. Dello stesso tenore il commento della senatrice Barbara Lezzi: “E’ il caso di dimostrare immediatamente che il nostro principio di trasparenza non è arrivato al capolinea pubblicando prima di sabato i voti che ogni partecipante ha ricevuto”. Il deputato Fabio Berardini invece parla senza mezzi termini di “nave alla deriva”. Il sipario sulla kermesse M5S calerà domenica sera ma per il capo politico Vito Crimi “il processo di partecipazione” non si ferma. “Dopo gli STATI GENERALI darò mandato ai coordinatori tematici del team del futuro di avviare una serie di assemblee tematiche che prendendo spunto dalle idee venute fuori dagli STATI GENERALI, dal lavoro fatto nelle istituzioni e dal governo, avvalendosi anche di esperti, possa approfondire i temi e costruire un’agenda del Paese post-covid targata Movimento 5 Stelle”, annuncia sul Blog delle Stelle il reggente grillino.

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