Attualmente, investire in criptovalute è un trend sempre più seguito e come riportato dal Sole 24 Ore, l’UE sta proponendo di regolamentare la moneta digitale con misure specifiche per salvaguardare i diritti degli investitori e il patrimonio. L’obiettivo è quello di attuare un quadro di norme che sia valido in tutta la regione dell’Unione Europea.
Il contesto economico attuale oscilla fra incertezza e fattori esterni causati dalla pandemia che nel 2020 sta affossando l’economia mondiale, lo scopo della regolamentazione non è quello di vietare le monete virtuali ma di regolamentare le operazioni, i valori e le transazioni, come sottolineato da Valdis Dombrovskis, vicepresidente dell’esecutivo comunitario europeo. Questa iniziativa prende vita in un momento in cui Bruxelles sta cercando di consolidare l’unione di mercati per sostenere la ripresa economica con i capitali d’investimento, in modo da sostenere la ripresa attraverso l’armonizzazione di regole finanziarie nel settore digitale.
Le dichiarazioni del vicepresidente dell’esecutivo comunitario Valdis Dombrovskis
Il vicepresidente ha dichiarato che le nuove norme avranno lo scopo di consentire agli operatori autorizzati in uno specifico Paese, la possibilità fornire i servizi della moneta digitale anche nel resto dell’Unione Europea. Questa possibilità si chiama Passporting e comprende misure di salvaguardia per la custodia dei beni, attraverso i requisiti patrimoniali, inquadrati in un procedimento obbligatorio a tutela dei diritti degli investitori nei confronti della società emittente.
Garantire i diritti attraverso requisiti più rigorosi delle criptovalute
Le società emittenti di criptovalute più significative e garantite, indicate con il termine inglese Stablecoins, ossia monete più stabili, con i nuovi regolamenti saranno soggette a requisiti più rigidi, ad esempio per quanto riguarda la supervisione, i diritti degli investitori e in termini di capitale. La proposta da parte della Commissione, è quella di un regime pilota per quanto riguarda il sistema di infrastrutture del mercato, in modo da regolare le operazioni e le transazioni con moneta digitale per gli investitori che desiderano negoziare.
L’ambiente controllato del regime pilota consente deroghe temporanee per le norme esistenti, in questo modo le autorità che regolamentano e controllano possono acquisire una migliore esperienza nell’utilizzo delle tecnologie per garantire maggiore protezione per gli investitori, migliore stabilità finanziaria e integrità del mercato. In poche parole, l’intenzione dichiarata è quella di permettere alle aziende di testare le monete virtuali per conoscerne meglio i meccanismi e comprendere a fondo le regole già esistenti.
Favorire l’innovazione tecnologica per migliorare la potenzialità delle monete virtuali
La strategia della Commissione Europea in materia di Finanza Digitale prevede fra i punti una legislazione comunitaria che favorisca l’innovazione tecnologica, per garantire alla regione europea il massimo delle potenzialità in materia di monete virtuali, per sfruttare al massimo le potenzialità dei nuovi settori virtuali, mitigare il rischio per i consumatori – investitori, migliorando la stabilità finanziaria delle criptovalute e stabilizzando ulteriormente la politica e la sovranità monetaria.
Nell’ambito dell’evoluzione tecnologica rispetto alle transazioni economico – finanziarie delle monete virtuali, la Commissione Europea ha definito gli standard di resistenza operativa con una proposta legislativa, enunciata attraverso il principio “stesso rischio, stessa attività, stesse regole” in modo da garantire parità di condizioni sia per i consumatori che operano con i nuovi operatori digitali sia per gli investitori che utilizzano le istituzioni finanziarie tradizionali.
Intanto, l’esecutivo della Comunità Europea sta continuando il lavoro per unire i mercati di capitale, Bruxelles vuole creare un punto di accesso unico per tutti in Europa, per promuovere gli investimenti delle banche, armonizzare il diritto fallimentare accelerando il processo, continuare a promuovere le assicurazioni nelle imprese europee. Queste proposte verranno approvate dopo una negoziazione fra Consiglio e Parlamento Europeo.