Chiusura del centri commerciali nei fine settimana, limitazioni alla mobilità durante la sera, riduzione al 50% della capacità sul trasporti pubblico e chiusura di musei e mostre. Sono alcune delle “misure necessarie con la massima speditezza” alle quali il governo sta pensando e la cui adozione sarà rimessa al Parlamento.
Giuseppe Conte ha illustrato alla Camera le iniziative che dovrà prendere il governo a causa di “un repentino” aumento del contagio. “Il Parlamento potrà esprimersi prima” dei provvedimenti del governo e do la mia disponibilità ad accogliere i rilievi che arriveranno, ha spiegato il premier.
“La curva corre in ogni Continente. L’Ue all’interno di un quadro globale è una delle aree più colpite dall’urto della seconda ondata” ha aggiunto, “Nelle ultime settimane l’incremento di casi è stato di 150 contagi per ogni 100 mila abitanti e anche nel nostro Paese la situazione è in peggioramento: la recrudescenza ha condotto ad una moltiplicazione significativa dei contagi“.
“Non stiamo subendo una insostenibile pressione nei reparti di terapie intensiva”, ha specificato, ma “registriamo un preoccupante affollamento” in particolare “nelle terapie sub-intensive e nell’area medica in generale. Occorre alleggerire la pressione nei pronto soccorso e far crescere la possibilità di screening nella popolazione italiana”.
“L’evoluzione dell’epidemia risulta molto preoccupante”, si va verso uno scenario di tipo 4 e “c’è il rischio tenuta dei servizi sanitari in alcune regioni”, ha detto il premier. “Il quadro è grave su tutto il territorio nazionale” ma soprattutto in alcune regioni e province autonome, ha aggiunto. “Esiste una alta percentuale di possibilità che nel prossimo mese in 15 regioni l’indice Rt peggiori” e “questo quadro non tiene conto” degli effetti del nuovo Dpcm. “L’Rt nazionale è a 1,7 ma in alcune regioni il dato è superiore. Esiste un’alta probabilità che 15 regioni superino le soglie critiche nelle aree delle terapie intensive e delle aree mediche nel prossimo mese. A ieri risultano ricoverate in terapia intensiva 1.939 persone. I pazienti in terapia intensiva sono al momento poco più della metà dei posti letto attivati grazie alle forniture del governo con il commissario straordinario”.
L’Italia proiettata verso lo scenario 4, il più grave, secondo il piano ‘Prevenzione e risposta a COVID-19’ redatto dall’Istituto Superiore di Sanità, che prevede diversi scenari e le relative misure da mettere in campo in base all’andamento dell’epidemia. A certificarlo lo stesso premier Giuseppe Conte, nel suo intervento alla Camera. Lo scenario 4 si verifica in casi di trasmissibilità non controllata con criticità nella tenuta del sistema sanitario nel breve periodo.
Uno dei parametri tenuti in considerazione è l’indice di contagio Rt regione per regione. Si entra in allarme rosso quando viene superato 1,5, e sono 13 le regioni che nell’ultimo report dell’Iss risultano oltre la soglia: due di queste superano addirittura quota 2, sono Piemonte (2,16) e Lombardia (2,09). Le altre regioni attenzionate sono Calabria (1,66), Emilia Romagna (1,63), Friuli Venezia Giulia (1,5), Lazio (1,51), Liguria (1,54), Molise (1,86), Provincia di Bolzano (1,96), Provincia di Trento (1,5), Puglia (1,65), Umbria (1,67) e Valle d’Aosta (1,89).
“Non ci sarà un regime indistinto sul territorio” ha detto Conte “Il prossimo Dpcm individuerà tre aree corrispondenti a tre aree di rischio. Siamo costretti a intervenire in un’ottica di prudenza” per attuare nuove misure e “per eseguire una strategia di contenimento del contagio. Questa strategia va modulata a seconda della situazione delle regioni. Per questo motivo adotteremo una decisione per interventi modulati sulla base di rischi elevati sul territorio sulla base di criteri scientifici. Introdurremo un regime differenziato basato su differenti scenari regionali”.
“Il governo non intende arretrare di un millimetro nella protezione economica” del tessuto sociale. “La priorità è la difesa della salute. Siamo consapevoli del senso di smarrimento e della rabbia dei cittadini. Non vi può essere alcun dilemma tra la protezione della difesa della salute e la difesa dell’economia“, ha detto il presidente del Consiglio.
“Mi permetto di rivolgere un appello: restiamo uniti in questo drammatico momento. La proposta del governo” al centrodestra per un confronto “resta” e “non mira ad una confusione dei ruoli”. “Ho prospettato” ha detto “ai leader delle opposizioni un tavolo di confronto col governo. Al momento questa proposta è stata rifiutata, se ci fossero ripensamenti posso confermare che la proposta del governo permane immutata e non sottende una confusione di ruoli o sovrapposizione di responsabilità. Il governo è consapevole della piena responsabilità di ogni sua decisione”.