Sarà presentato venerdì 9 ottobre alle ore 18,30 nella Chiesa Madre di San Cataldo il volume “San Cataldo. Odonomastica e storia” di Valerio Cimino (Collana “Uomini e Terre”, Centro Studi Cammarata-Edizioni Lussografica 2020).
Interverranno lo storico locale prof. Luigi Bontà, il presidente Regionale di Italia Nostra arch. Leandro Janni, l’editore Salvatore Granata, il Direttore del Centro Cammarata don Massimo Naro.
L’evento potrà essere seguito in diretta streaming sulla pagina Facebook della Chiesa Madre (https://www.facebook.com/madricesancataldo).
Valerio Cimino, farmacista e giornalista sancataldese, nel libro racconta la storia della propria città seguendo l’evoluzione dell’odonomastica (cioè lo studio dei nomi delle strade) dall’Unità d’Italia ai giorni nostri con particolare attenzione alla documentazione storica e con un approccio originale.
Un lavoro sul solco dei precedenti studi che Cimino ha dedicato alla cultura e alle tradizioni locali attraverso i volumi “I colori della passione. La settimana santa sancataldese” (2001), “La Chiesa Madre di San Cataldo tra arte storia e devozione” (2005 con Luigi Bontà), “Norimberga 1931. Mons. Alberto Vassallo all’Assemblea dei Cattolici Tedeschi” (2009), “Sulle vie dei Santi. Le processioni a San Cataldo” (2011), “Odonomastica sancataldese. I personaggi si raccontano” (2012 con Rosetta Bonomo), “In attesa della Luce. La Quaresima e la Settimana Santa a San Cataldo” (2014) nonché con numerosi saggi su miniere, palazzi storici, tradizioni, ecc.
La passione per l’odonomastica di Valerio Cimino nasce dalla nomina dell’autore a componente della Commissione toponomastica di San Cataldo nel 2011 e dalla pubblicazione di un altro volume dedicato ai personaggi cui sono intitolate le strade sancataldesi.
Questo nuovo studio ha origine dal rinvenimento di uno “stradario” del 1866 e si sviluppa attraverso delibere di Consigli e Giunte comunali oltre che di Podestà e Commissari. Racconta non solo le intitolazioni e i cambi di nomi delle vie ma soprattutto lo sviluppo urbanistico e sociale della città.
Lo stradario del 1866 comprende 50 strade vicinali, 12 piazze e spazi dentro il comune, 61
strade interne comunali, 6 acque pubbliche e 14 acque comunali di campagna.
Il lungo periodo storico trattato è stato suddiviso in sette periodi ad ognuno dei quali è dedicato un capitolo in cui alla narrazione della storia locale (“Avvenne a San Cataldo”) segue la parte dedicata all’odonomastica. L’autore evidenzia l’influenza dei diversi momenti storici nella scelta delle personalità cui intestare gli spazi pubblici cittadini.
La stesura del testo è stata preceduta da un lungo periodo di studio negli archivi comunali alla ricerca di atti, delibere e notizie e dal riscontro con la cartografia del tempo per individuare l’esatta localizzazione di molte strade oggi non più esistenti.
Il volume è arricchito da note di costume e da un interessante corredo iconografico: cartografia e rare immagini storiche e moderne.
La lettura è piacevole e resa scorrevole da una separazione tra la narrazione vera e propria e gli elenchi delle denominazioni delle vie.
Si conclude con un elenco ragionato degli odonimi, quasi un indice analitico, in cui trovare rapidamente tutti i riferimenti all’odonimo di interesse.
“L’odonomastica – afferma Cimino – è un patrimonio identitario della collettività, una memoria vivente che merita di essere recuperata, custodita e trasmessa perché diventi storia e identità della comunità e dei singoli. Non è soltanto un’auto-rappresentazione della comunità in una dimensione interna ma è anche l’immagine che la comunità stessa vuole dare di sé all’esterno. Attraverso le pagine del volume entriamo nella vita quotidiana di San Cataldo degli ultimi 150 anni, attraversiamo momenti di gioia e di tristezza collettiva, facciamo memoria e costruiamo la nostra identità”.