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Rassegna stampa. Caltanissetta, prospetto S. Agata: paga la Regione

Redazione

Rassegna stampa. Caltanissetta, prospetto S. Agata: paga la Regione

Mer, 07/10/2020 - 10:26

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Sono trascorsi più dei tre mesi del tempo indicato dalla Corte d’appello di Catania affinché la Soprintendenza ai Beni culturali e ambientali di Caltanissetta provvedesse al ripristino della originaria coloritura delle “specchiature” esterne della chiesa Sant’Agata al Collegio, del capoluogo nisseno, facendo sì che queste dopo un quarto di secolo tornassero ad essere di colore bianco e non più di colore rosso pompeiano come avevano deciso nel settembre del 1995 (mentre erano in corso i lavori di restauro della chiesa) la locale Soprintendenza ai beni culturali e il direttore dei lavori arch. Giuseppe Saggio.

La sentenza della Corte d’appello di Catania è stata emessa lo scorso 17 gennaio e depositata il 10 febbraio; da quel giorno decorrevano i tre mesi indicati per l’osservanza di quanto disposto. Probabilmente a causa del rallentamento di tutte le attività amministrative conseguenti al diffondersi del Covid-19, l’assessorato regionale dei Beni culturali ha temporeggiato a dare corso a quanto disposto con la sentenza. E probabilmente per lo stesso motivo, la Curia e il parroco e legale rappresentante reverendo Sergio Kalizak (assistiti dall’avv. Francesco Panepinto) hanno rinunciato ad avviare le opere di ripristino entro il termine previsto, sebbene legittimati a farlo, per poi rivalersi sull’Assessorato inadempiente.

Ora l’Assessorato regionale ha emesso il decreto con il quale si impegnano 80mila euro per “la eliminazione della coloritura in rosso delle specchiature esterne della chiesa Sant’Agata al Collegio e per il ripristino della coloritura chiara preesistente”. La somma impegnata per la esecuzione dei lavori è la stessa che aveva quantificato la difesa, peraltro risarcita pure dall’Assessorato per il 50% delle spese legali sostenute nei vari gradi di giudizio (8.800 euro). Ora dovrà essere la Soprintendenza di Caltanissetta a fare eseguire i lavori. Ci sono voluti ben 25 anni di carte bollate, ricorsi e controricorsi per stabilire che la coloritura delle “specchiature” esterne della chiesa dovrà tornare ad essere bianca e non più di colore rosso pompeiano.

Con la sentenza del gennaio scorso si è praticamente ritornati alla prima sentenza del Tribunale di Caltanissetta (emessa il 6 settembre 1999 e firmata dal dott. Francesco Lauricella) con la quale veniva intimato all’Assessorato di modificare la colorazione delle specchiature (da rosso pompeiano al colore bianco «in perfetta armonia con lo stile e le caratteristiche costruttive della Compagnia dei Gesuiti»). Seguirono opposizioni e ricorsi da parte di entrambi i “contendenti”.

La vicenda risale al settembre 1995, quando il parroco di allora don Antonio Giliberto si oppose ai lavori di restauro, per la parte relativa alle specchiature esterne della chiesa (una delle più antiche e prestigiose della città risalente al 1589, capolavoro dell’arte barocca e riferimento storico fondamentale per la presenza dei Gesuiti e delle loro istituzioni culturali), che l’Assessorato regionale stava eseguendo in colore rosso, malgrado il parere contrario di una commissione paritetica appositamente costituita, in luogo del preesistente colore chiaro. Ciò in difformità – fu obiettato – delle regole e delle tradizioni culturali e costruttive della Compagnia di Gesù, e del parere espresso dal Consiglio regionale dei Beni culturali. (di Lino Lacagnina, fonte La Sicilia)