L’Accademia reale svedese delle scienze nel 2020 ha scelto di dare il premio Nobel per la fisica ai “più oscuri segreti dell’universo” a Roger Penrose, Reinhard Genzel e alla fisica Andrea Ghez.
A Roger Penrose “per la scoperta che la formazione dei buchi neri è una predizione robusta della teoria della relatività generale”
A Genzel e Ghez, “per la scoperta di un oggetto supermassiccio compatto al centro della nostra galassia”, un buco nero.
Rimane, invece intorno al 30% la percentuale di donne ricercatrici. Un numero esiguo rispetto ai colleghi uomini e che giustifica, almeno in parte, la scarsa presenza sui gradini più alti di queste classifiche dominate dal genere maschile.
Andrea Ghez, infatti, auspica che questo suo premio possa essere d’incoraggiamento per tutte le menti geniali e creative che, scoraggiate dal contesto sociale quasi esclusivamente maschile, prediligono altri studi.
Tra i nomi più celebri di scienziati che hanno ottenuto questa onorificenza c’è Albert Einstein, padre della teoria della relatività (1921) e apripista della Fisica Moderna come oggi la concepiamo.
Non bisogna dimenticare, però, il contributo offerto alla scienza da Marie Curie. Nel 1903, insieme al marito Pierre Curie e ad Antoine Henri Becquerel, ha ottenuto il Nobel per la fisica per i suoi studi sulle radiazioni. Nel 1911 è tornata a far parlare di sé ottenendo il Premio Nobel per la chimica per la sua scoperta del radio e del polonio. A oggi resta una delle 4 persone che, nel tempo, hanno ottenuto due Nobel e l’unica donna ad aver vinto il premio in due distinti campi scientifici.