il Fatto Siciliano

Nell’ennese, nel lockdown spacciava in casa durante i domiciliari: arrestato e condotto in carcere

I carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Enna hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Enna nei confronti di un quarantunenne, di Catenanuova, per il reato di cessione e detenzione ai fini di spaccio di stupefacente.

La misura cautelare è il frutto di mirate indagini, svolte dai carabinieri tra i mesi di febbraio ed aprile 2020, quindi in pieno lockdown, supportata da attività tecniche, all’esito delle quali i militari hanno accertato l’esistenza di un’intensa attività di compravendita di stupefacente del tipo cocaina e marijuana che veniva approvvigionato dall’arrestato, con il concorso di altri quattro indagati, denunciati in stato di libertà, sul mercato illecito catanese.

I complici avevano, in particolare, il ruolo di intermediatori tra  i fornitori e l’arrestato Quest’ultimo, infatti, già ristretto ai domiciliari poiché arrestato lo scorso dicembre sempre dai carabinieri di Enna per il medesimo reato, non potendo allontanarsi da casa, gestiva le sue attività illecite a distanza, ricorrendo all’ausilio di soggetti terzi, originari di Catenanuova e della provincia catanese che si occupavano di rifornire l’arrestato della materia prima.

La droga veniva  poi ceduta, all’interno della stessa abitazione ove l’uomo si trovava ristretto in regime di arresti domiciliari, ad assuntori locali e provenienti dai comuni limitrofi, buona parte dei quali anche minorenni. L’arrestato dovrà adesso rispondere del reato di cui all’art. 73 del D.P.R. 309/90 e della recidiva infraquinquennale, essendosi reso responsabile, in tempi molto recenti, del medesimo reato di spaccio di stupefacenti.

L’odierna misura si inserisce, a pieno titolo, nella più ampia politica di contrasto allo smercio di droghe messa in atto dai carabinieri su tutto il territorio di competenza del Comando Provinciale di Enna, attuata con il concreto apporto delle articolazioni territoriali, con l’obiettivo di infierire con colpi sempre più duri e penetranti nei confronti dei professionisti della droga della provincia ennese.

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