CALTANISSETTA – RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO. A volte si preparano tempeste con grande anticipo di tuoni e, al momento dell’atteso diluvio, cadono quattro gocce d’acqua. Così ci sembra sia avvenuto ieri, quando la città incredula ha saputo, dopo un contenzioso decennale, del pagamento del debito ATO “a la muta a la surda”, con due paginette e poche righe dell’Atto di liquidazione n.° 92 del 7 ottobre 2020.
Giorno 6 settembre avevamo stimolato gli ultimi quattro sindaci ad un confronto pubblico che rendesse trasparente tutte le alterne vicende che hanno visto i cittadini protagonisti inconsapevoli di un pesante debito maturatosi nel primo decennio di questo secolo e conclusosi con un commissariamento difficile e un contenzioso dell’Ente.
Il sindaco in carica,
Roberto Gambino, ha confermato la sua linea politica di riconoscere il debito,
dal momento che aveva già approvato un anno addietro i bilanci del Commissario,
dott.essa Elisa Ingala. A fronte di insistite domande sull’effettiva
disponibilità del Comune a pagare, è stato dichiarato che le famigerate somme
accantonate altro non erano che somme virtuali, indisponibili e che, pertanto,
si sarebbe fatto ricorso ad un mutuo particolarmente vantaggioso della Cassa
depositi e prestiti. Nell’atto, pubblicato soltanto ieri, appare un impegno di
spesa a gravare su un preciso capitolo di Bilancio che dobbiamo supporre essere
capiente e liquido.
Per cui, come comunità di cittadini presenti e attivi al dibattito politico, direttamente coinvolti in una assemblea pubblica relativa proprio a questo argomento, ci chiediamo perché il Sindaco non abbia reso nota e trasparente questa iniziativa che implica un pagamento così oneroso.
In particolare, ci chiediamo:
Ancora una volta restiamo basiti di come le azioni non siano coerenti con i proclami di questa amministrazione che evidentemente non ha fiducia in sé stessa, prima che nei cittadini che amministra.
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