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Elezioni, Di Maio: Alleanza PD – M5S è vincente

“Un modello vincente che paga, rafforza il governo Conte e va sfruttato al massimo”. Descrive così, in un’intervista alla Stampa, l’alleanza tra i Cinque Stelle e il Pd Luigi Di Maio, secondo cui non è la Morte Nera, come la considera Di Battista. “Qui stiamo governando un Paese – afferma il ministro degli Esteri -. L’Italia è la settima potenza mondiale, non il parco giochi sotto casa. Serve responsabilità, soprattutto in questa fase. Questo non vuol dire che tutto è perfetto. Forse sarebbe stato più facile starsene con le mani in mano, a puntare il dito dall’opposizione, non c’è dubbio. Ma gli italiani ci hanno dato un mandato preciso, ci hanno chiesto di esserci e l’esito referendario lo ha confermato. C’è un modello vincente che sta pagando e va sfruttato al massimo – spiega Di Maio -, permettiamo a tutti i territori di utilizzarlo e facciamo un accordo per le comunali del 2021. In tutti Comuni dove ci siamo presentati in coalizione abbiamo vinto. Da Pomigliano a Matera, passando per Giugliano e Caivano. Io sono andato a sostenere i nostri candidati perché sono persone in carne ed ossa, pulite, con la schiena dritta, con dei valori, a dimostrazione del fatto che il M5S non rinuncia affatto ai suoi.

Questo processo – continua il ministro – è stato sostenuto da un voto dei nostri iscritti con una delle votazioni più partecipate di sempre. E se la base traccia una strada il M5S deve seguirla. La maggior parte dei sindaci eletti in queste amministrative sono espressione del movimento o civici. Le scelte territoriali si basano sulla fiducia verso i nostri portavoce sul territorio. Bisogna saper ascoltare, nessuno può avere la presunzione di essere il custode della verità assoluta. Io, anche stavolta, ci ho messo la faccia. Come era già successo col referendum quando il No era in rimonta. Per ricevere bisogna dare. Dobbiamo costruire. E per costruire intendo lavorare per mettere in piedi una nuova generazione di eletti in grado di competere nei comuni e nelle regioni. Bisogna continuare a passare per la rete, a costo zero e deve coinvolgere tutta la comunità. Ma non voglio più ritrovarmi con candidati che salgono sulla barca solo per sfruttare il brand del M5S per poi tradire alla prima occasione utile”.

Quanto alle critiche di Di Battista, Di Maio afferma di non credere ”che Alessandro volesse dire che abbiamo rinnegato i nostri valori. Anche perché mi ha fatto i complimenti per il referendum a meno di un’ora dall’esito del voto e sono contento che citi sempre come risultati del movimento leggi che io ho firmato da ministro o che ho negoziato da capo politico. Spesso diciamo la stessa cosa. Nessuno di noi vuole che il M5S diventi un partito. Siamo il M5S, la nostra identità è chiara. Qui non si tratta di svegliare le coscienze, ma di trovare una sintesi intorno ai temi e ai valori. E poi di finalizzarla su una leadership forte”. (segue) ‘l’Italia ha puntato molto sul recovery: aiuterà le imprese’ Sul recovery fund, l’ex capo politico dei 5 Stelle afferma che ”è uno strumento su cui l’Italia e l’Europa stessa hanno puntato molto. Non può slittare e le assicuro che il governo sta lavorando duramente per concretizzare il risultato raggiunto durante il negoziato. Abbiamo lavorato duro per il recovery, è opportuno concentrare le forze in questa direzione soprattutto per dare sostegno alle imprese”. Sulla possibilità di far entrare il MoVimento nel Ppe, “sono in tanti a parlarne – dice Di Maio -, forse perché vedono in noi una forza moderata e innovativa capace di unire l’Italia e a sua volta l’Europa. Francamente, non è un tema di attualità e decideranno i nostri eurodeputati, ma so perfettamente che individuare una chiara collocazione nella Ue è indispensabile per una grande forza di governo”.

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