Con l’autunno e, soprattutto, con l’avvenuta riapertura delle scuole, tantissimi genitori vivono nel terrore che i propri figli, tornati alla loro quotidianità scolastica, possano ammalarsi diCovid-19.
Nonostante le rassicurazioni ricevute, sono tante le perplessità che aleggiano dopo il suono della prima campanella: incertezze per lo più legate alle difficoltà di saper riconoscere il Covid da una banale influenza dai sintomi con cui si manifesta (quando si manifesta!).
Fortunatamente, qualche sottile differenza pare sia clinicamente rilevabile.
Vediamole con l’aiuto dell’esperto.
Come ci spiega il Dott. Hagi Abdulkadir Ibrahim, Responsabile dell’unità Operativa di Neonatologia dell’Istituto Clinico Sant’Anna:
“Non è facile distinguere i sintomi del coronavirus da quelli influenzali, soprattutto nei più piccoli.
Nonostante la scarsa disponibilità dei dati pediatrici per quanto riguarda Covid-19, alcuni dati precoci e limitati evidenziano che i bambini potrebbero avere meno probabilità di contrarre il virus, ma, anche nel caso di infezione, hanno un minor numero di richiesta di ospedalizzazione rispetto agli adulti.
Recenti studi scientifici dimostrano al contempo che, nonostante i bambini e i ragazzi si ammalino molto meno rispetto agli adulti, hanno probabilmente nella loro cavità nasofaringea un carico virale uguale o superiore e possano quindi diffonderlo tranquillamente nelle famiglie o nelle comunità.
Bisogna inoltre tener conto del fatto che quasi la metà dei bambini e ragazzi affetti da Covid-19 siano asintomatici e dunque costituiscano un’ulteriore fonte di contagiosità che potrebbe sfuggire alla nostra attenzione.
Con l’avvenuta riaperture delle scuole e con tutte le problematiche connesse alla prevenzione della diffusione del virus, riteniamo sia di fondamentale importanza fornire delle informazioni utili ed aggiornate ai genitori su come riconoscere subito i sintomi da Covid per prevenire tempestivamente la sua diffusione”.
Date le caratteristiche comuni tra l’influenza e Covid, come la modalità e la facilità di trasmissione da persona a persona, nonché le presentazioni cliniche simili, è fondamentale saper riconoscere e poter distinguere se siamo di fronte ad un bambino affetto da una banale influenza o da Covid-19.
“Le due malattie – ha proseguito il Dott. Ibrahim – presentano delle sottili differenze cliniche nella sintomatologia da saper valutare con particolare attenzione.
I sintomi comuni ad entrambe le malattie sono:
Nel Covid-19 si riscontrano in maniera molto più evidente:
Mentre, invece, i segni più distintivi del coronavirus sono:
“Riconoscendo che la prevenzione del Covid-19 potrebbe essere ulteriormente complicata durante le stagioni autunnale ed invernale, quando l’influenza e gli altri virus respiratori circolano con maggior incidenza nelle comunità, si raccomanda che almeno i bambini affetti da malattie croniche si sottopongano al vaccino antinfluenzale per prevenire gravi decorsi di malattia che potrebbero portare al ricovero”, conclude lo specialista.
I pediatri del Children’s National Hospital di Washington hanno recentemente pubblicato uno studio su JAMA sui bambini affetti da Covid-19 e quelli colpiti da un’influenza di tipo A o B.
La ricerca in questione ha preso in esame 315 bambini di 8 anni ai quali è stato diagnosticato il Covid tra marzo e maggio 2020 e 1.402 bambini di circa 3 anni che, invece, avevano avuto un’influenza di tipo A o B tra il 1° ottobre 2019 e il 6 giugno 2020.
Da questa ricerca emerge che se non sembrano esserci grosse differenze per i casi in cui è stato necessario il ricorso al ricovero o, nei peggiori dei casi, alla terapia intensiva, tra le due malattie ci sono tuttavia differenze più marcate in ambito di sintomi.
I bambini colpiti da Covid-19 hanno più spesso: