È possibile già lunedì il varo di un dpcm con nuove misure restrittive per arginare il contagio da coronavirus. Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha chiamato i Presidenti delle Camere Casellati e Fico, rappresentando la volontà del governo di avere già lunedì, se possibile, un confronto parlamentare in vista di un nuovo provvedimento che il Governo intende adottare già lunedì sera, si apprende da fonti di Palazzo Chigi. Si tratta di un’accelerazione rispetto alla tabella di marcia che sembrava concretizzarsi. Nei giorni scorsi si è discusso soprattutto di chiusure regionali mirate, in modo da evitare un nuovo lockdown su scala nazionale. L’ipotesi è chiudere le città e le aree più colpite in modo da scongiurare costi eccessivi per l’economia. Aziende e industrie, questa volta, non dovrebbero chiudere.
No dell’opposizione alla cabina di regia
Conte dovrebbe fare comunicazioni sulle nuove misure contro il covid lunedì. A quanto si apprende si sta cercando di far svolgere le comunicazioni alla Camera alle 12 e al Senato alle 17. ll presidente del Consiglio ha poi contattato i leader delle opposizioni invitandoli a indicare un rappresentante delle rispettive forze politiche in modo da instaurare già domenica un tavolo di confronto permanente con il Governo.
In una nota congiunta Salvini, Berlusconi e Meloni hanno però definito l’offerta un “ravvedimento tardivo”, ribadendo che per loro il luogo per il confronto è il Parlamento. In mattinata si terrà un incontro dei ministri Francesco Boccia e Roberto Speranza con le Regioni.
Il nodo della scuola
Lezioni in presenza fino alla seconda media e didattica a distanza dalla terza media a tutte le scuole superiori. È questa la mediazione a cui si sta lavorando nel governo e in maggioranza, a quanto si apprende, dopo il braccio di ferro dei giorni scorsi sulle nuove misure anti-covid per la scuola. L’ipotesi, riferiscono alcuni partecipanti alla riunione di governo di oggi pomeriggio, sarebbe stata avanzata dallo stesso premier e offerta al confronto con i ministri. Conte ha assicurato che il governo “difenderà finché potrà la didattica in presenza”
Stasera è stata convocata una riunione d’urgenza del Comitato-tecnico-scientifico e domani si terrà una nuova riunione tra il premier Giuseppe Conte e i capidelegazione che, insieme al ministro Francesco Boccia, dovrebbero sentire anche il parere delle Regioni. Sul tavolo, come ha spiegato lo stesso Boccia, anche restrizioni localizzate.
La mappa del contagio
Il governo confida di ricevere già nella serata di oggi da parte del Comitato tecnico scientifico indicazioni specifiche su quei territori che al momento presentano maggiori criticità e necessitano di ulteriori misure restrittive rispetto al quadro normativo attuale, una richiesta presentata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, si apprende da fonti di Palazzo Chigi, al termine della riunione di oggi tra il presidente del consiglio e i capidelegazione, che era stata allargata anche al presidente dell’Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, al presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli, al coordinatore del Cts, Agostino Miozzo, e al commissario all’emergenza, Domenico Arcuri.
Durante l’incontro, c’è stato un ampio confronto nel corso del quale gli esperti hanno fornito l’interpretazione ragionata della curva epidemiologica alla luce del rapporto dell’Iss presentato venerdì. Sono stati analizzati dettagliatamente lo scenario attuale, i trend della curva, e le varie situazioni di criticità.