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Conte presenta decreto legge ristori: “Un piccolo bar potra’ avere fino 13 mila euro”

 “I contributi a fondo perduto arriveranno direttamente sul conto corrente con bonifico delle Agenzie delle Entrate. Arriveranno in automatico a meta’ novembre a chi aveva gia’ aderito alla prima edizione del contributo”. Giuseppe Conte, principia la conferenza stampa di presentazione del Dl Ristori, appena varato per dare sostegno alle categorie maggiormente colpite dalle restrizioni del nuovo Dpcm, indicando fin da subito i tempi dell’arrivo degli aiuti, azzardando poi degli esempi di erogazione: “Un piccolo bar potra’ avere fino 13 mila euro, un grande ristorante potra’ ottenere fino a 26 mila euro”. Il capo del governo snocciola alcune misure, poi dettagliate dai ministri Gualtieri e Patuanelli presenti all’incontro con i giornalisti. “Oltre al ristoro a fondo perduto le categorie potranno ricevere altri aiuti – chiarisce il capo dell’esecutivo -. Un credito d’imposta per gli affitti commerciali per i mesi di ottobre, novembre e dicembre, la sospensione della seconda rata dell’Imu, un’indennita’ specifica di 1000 euro per i lavoratori del turismo”. Conte si difende dalle critiche mosse sul suo ultimo Dpcm: “Le scelte possono essere criticate, siamo in democrazia, ma non abbiamo operato scelte indiscriminate, per noi non ci sono operatori economici di serie A e serie B”.

Anche perche’, lo dira’ piu’ volte nell’incontro con la stampa, le scelte assunte si sono rivelate obbligate per evitare lo spauracchio di una chiusura totale come quella conosciuta dall’Italia a marzo. “Abbiamo buone chance di affrontare dicembre con serenita’, in caso contrario ci ritroveremo nella necessita’ di operare un lockdown generalizzato. Uno scenario che dobbiamo scongiurare”. Anche a costo di provocare malcontento. “Per scongiurare un lockdown generalizzato – avverte – dobbiamo operare adesso con ricette che appaiono dolorose. Non ci sono scelte che per contenere la curva dei contagi non abbiano un impatto. Qualsiasi misura restrittiva va ad avere un impatto. Ne abbiamo la consapevolezza, ecco quindi il Dl Ristori. Un decreto che ha misure per oltre 5 miliardi, fatto con una corsa contro il tempo pazzesca”. Il premier riconosce le critiche che giungono da ampi strati della popolazione, ma stigmatizza le violenze degli ultimi giorni. “Ci rendiamo conto delle sofferenze e delle difficolta’ economiche, per quanto riguarda la deriva in termini di violenza non possiamo condividerla, tutti gli italiani per bene non la condividono, chi sta soffrendo non ha interesse ad essere strumentalizzato da chi sta soffiando sul malcontento aizzando le persone per bene. La violenza genera violenza e non porta nulla di buono”.

Critiche che trovano sponda pure tra le forze politiche parlamentari e che spera di disinnescare attraverso la sua agenda istituzionale. “Saro’ in Parlamento gia’ domani al premier time, e il giorno dopo saro’ alla Camera e al Senato per illustrare i contenuti del Dpcm e il Decreto Ristori- Nella giornata di sabato – segnala – ho incontrato tutti i capigruppo di maggioranza ed opposizione a cui ho sintetizzato quelle che erano le misure sulle quali ci stavamo orientando. Io andro’ in Parlamento per un confronto costruttivo anche con le forze di opposizione”. Ma Conte deve fare i conti anche con il “fuoco amico”, con i giudizi critici di alleati di governo come Italia Viva. “Questo Dpcm lo abbiamo preparato informando i capi delegazione, e c’era anche Italia Viva – chiosa il premier-. E’ stato questo uno sforzo collettivo coinvolgendo i ministri competenti, incontrando i capigruppo di maggioranza ed opposizione. Questo e’ il momento della responsabilita’ , non e’ piu’ quello di operare con i distinguo, prefigurando le reazioni emotive di fronte alle misure. Abbiamo chiuso la notte approvando il Decreto all’unanimita’. Altri distinguo francamente mi sorprendono. E’ facile – e’ l’amara annotazione di Conte – fare da contrappunto, e’ piu’ difficile offrire misure alternative che riportino la curva sotto controllo”.

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