E’ stata avviata da ieri anche in provincia la campagna vaccinale antinfluenzale ed anti-pneumococcica 20202-21, e mai come in questo periodo – durante il quale continuano ad arrivare notizie allarmanti anche a causa dei perduranti contagi procurati dal coronavirus – per tutti (ed in particolare per i soggetti fragili, per gli anziani ed i bambini) la opportunità di effettuare il vaccino è diventata oltre che una precauzione anche una necessità. Ed è per questo che all’Asp hanno già avviato la distribuzione ai medici di famiglia (che in città sono 70 e in tutta la provincia quasi 190), prevedendo anche un numero maggiore di dosi (almeno 65 mila) rispetto a quelle distribuite nell’autunno dello scorso anno quando le vaccinazioni furono in tutto 46.649.
Non mancano però le difficoltà che – inevitabilmente – creano delle preoccupazioni tra i pazienti, molti dei quali oltre che rivolgersi ai medici di famiglia (che di dosi ciascuno di loro ne ha ricevuto poco meno della metà rispetto a quelle richieste) hanno tentato vanamente di andare a cercarlo nelle farmacie dove però delle dosi del vaccino i titolari non ne hanno ancora vista nemmeno una.
«Il vaccino è già disponibile e ci è stato distribuito da parte dell’Unità operativa Epidemiologica e Medicina preventiva dell’Asp – dice il dott. Silvano Licari – anche se delle 400 dosi richieste me ne sono arrivate solamente 180. E’ evidente che si tratta di un numero insufficiente, ed è per questo che certamente saremo costretti a richiederne delle altre. Per noi crea un grosso problema, poiché il numero delle persone che pensano di vaccinarsi andrà a sommarsi con quello dei pazienti che dovrebbero venire nei nostri ambulatori perché hanno bisogno di una assistenza diversa, creando delle difficoltà oggettive: ed è per questo che avevamo pensato di attenuare questo stato di cose chiedendo all’Asp ed al Comune un locale utile (possibilmente un ambulatorio unico dedicato alle vaccinazioni o una palestra o qualcosa di simile) dove vaccinare le persone senza farle venire nei nostri ambulatori. Ma sino ad ora non abbiamo ricevuto alcuna risposta. Saremo costretti dunque ad arrangiarci, attivando il sistema delle prenotazioni e prevedendo una vaccinazione ogni quarto d’ora. In questo modo ne potremo fare al massimo 4-5 ogni l’ora: ma come faremo a seguire anche gli altri mutuati che in questi mesi autunnali ed invernali in gran numero fanno i turni nei nostri ambulatori?».
«Sono in tanti – dice il presidente provinciale dell’Ordine dei farmacisti dott. Giuliano Marrocco – che vengono in farmacia chiedendoci la dose di vaccino a pagamento anche se recandosi dal medico di famiglia possono ottenerlo gratuitamente: ma le farmacie sino ad ora non ne hanno, e, non sappiamo quando arriveranno e quante dose forniranno. Ci siamo pure rivolti sia alle ditte produttrici ed al grossista locale: ma anche da loro non abbiamo avuto sinora risposte concrete, anzi ci rispondono che non ne hanno. Ci hanno assicurato che ciascuna farmacia dovrebbe ricevere dalla Regione un piccolo quantitativo di dosi utili, ma di tutto questo non ne sappiamo niente, ed è per questo che attualmente aspettiamo se e quando queste dosi ci verranno distribuite per avvertire i nostri clienti».
«Anche noi abbiamo provato a chiedere un congruo rifornimento di dosi di vaccino – dicono i dottori Angela ed Ennio Valenza e Michela Failla della farmacia “Croce Verde” -sino ad ora non ne abbiamo notizie anche se stiamo stilando una lista di prenotazioni. E’ certo comunque che non riusciremo ad accontentare tutti, poiché ci hanno anticipato che al massimo ci faranno delle forniture che non supereranno le 12-15 dosi. Speriamo che il problema si risolva al più presto tenendo conto dell’effettivo fabbisogno …».