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Caltanissetta, Casa Rosetta celebra i primi laureati

È giunto a compimento il primo corso triennale in Scienze dell’educazione e della formazione avviato nel 2017 da Casa Rosetta – attraverso la Fondazione Alessia Istituto euromediterraneo per la formazione e la ricerca – in convenzione con la Pontifica Facoltà Auxilium di Roma, e nei prossimi giorni si terranno le sedute di laurea nelle due sedi di svolgimento del corso: sabato 17 a Caltanissetta, sabato 24 a Partinico.

Sono complessivamente quattordici gli iscritti al corso che presenteranno la tesi finale e sosterranno l’esame conclusivo e conseguiranno il diploma di laurea. A Caltanissetta – dove i laureandi sono sette e conseguiranno il diploma di laurea con l’indirizzo specifico di educatore nei servizi socio-sanitari – la seduta di laurea si svolgerà in un’aula del Cefpas. La commissione esaminatrice sarà presieduta dal direttore del corso don Massimo Naro.

La formazione è uno dei tre cardini di Casa Rosetta – insieme con l’attenzione e i servizi per le persone che hanno bisogno di sostegno e con la spiritualità – e il corso universitario in scienze dell’educazione e della formazione è stato voluto per promuovere l’acquisizione di conoscenze e competenze di base e assicura la preparazione per ulteriori specializzazioni in campo socio-educativo, scolastico e formativo. Il corso di studio ha un unico curriculum con tre indirizzi: educatore nei servizi educativi per l’infanzia, educatore nei servizi socio-educativi, educatore nei servizi scolastici e formativi.

Anche quest’anno il corso, che in tre anni ha seguito circa cento iscritti, sarà attivo nelle due sedi di Caltanissetta (nel palazzo Notarbartolo in piazza San Giuseppe) e di Partinico (nella struttura adiacente a “Casa don Pino Puglisi”) con l’offerta formativa per preparare educatori professionali capaci di realizzare interventi nella comunità, in strutture pubbliche e private e del terzo settore che gestiscono ed erogano servizi sociale, socio-assistenziali rivolto a famiglie, adolescenti, minori, anziani, immigrati e persone con dipendenza patologica da sostanze e o da comportamenti.

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