“Io mi chiedo perché la scuola deve essere sempre il primo elemento sacrificabile nei ragionamenti che sento in queste ore. Guardi che è sintomatico dell’idea di Paese. Le dico una cosa: la scuola è in credito con il paese”. Lo afferma in una intervista al Foglio la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina che paragonando la situazione di sei mesi fa a quella attuale evidenzia:”Sei mesi fa non c’era niente. Ci siamo inventati la didattica a distanza, l’abbiamo normata, abbiamo finanziato le scuole, abbiamo fatto formazione online per i docenti tutta l’estate. E abbiamo scritto le linee guida: vuol dire che da settembre ogni scuola deve progettare e realizzare un piano per la didattica digitale”. “Certo – sottolinea – non è finita: dobbiamo ancora lavorare per metterci in pari rispetto a ritardi di anni. Ma abbiamo tutta l’intenzione di farlo”. E qui ce l’ha con i banchi: due milioni entro ottobre. Intanto, però, Luca Zaia e Stefano Bonaccini hanno posto il tema della chiusura delle superiori in maniera diversa, ma convergente. Nota lo stesso approccio da parte di entrambi i governatori di Lega e Pd? “I presidenti di regione fanno il loro mestiere. So solo che serve grande collaborazione, non solo con le Regioni anche con gli enti locali. Perché la governance della scuola è complessa e su più livelli istituzionali”. Quanto alla situazione dei contagi ad un mese dalla riapertura della scuola, afferma ancora Azzolina – “Le percentuali sono ancora dello 0,1 per cento ma non dobbiamo concentrarci sul numero di contagi. Il vero risultato è che dentro le scuole non c’è quasi trasmissione”. Quanto alle polemiche legate ai ritardi sul sistema dei trasporti Azzolina conclude: “Io non cerco colpevoli. Quest’ estate ci sono stati tavoli regionali con tutti e le scuole hanno lavorato tanto e si sono fatte trovare pronte. Se sul lato trasporti c’è da dare una mano continueremo a farlo. Perché è interesse di tutti”.
Azzolina: “La scuola non va sacrificata”
Gio, 15/10/2020 - 08:42
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