Torna l’allarme Covid a Montecitorio. E cresce la paura tra i deputati. Sono tre nelle ultime ore i capigruppo risultati positivi al virus, dopo i contagi e le conseguenti quarantene fiduciarie che si sono registrate nelle scorse settimane, con il culmine raggiunto il 6 ottobre, quando gli assenti erano 45, tanto che la maggioranza non riusci’ a garantire il numero legale, proprio in occasione del voto sulla risoluzione sulle comunicazioni del ministro della Salute, Roberto Speranza, che illustro’ al Parlamento le nuove restrizioni contenute nel Dpcm e la proroga dello stato di emergenza fino al 31 gennaio del 2021. Ieri l’annuncio di Francesco Lollobrigida di FdI, oggi a riferire di essere positivi sono stati Mariastella Gelmini di Forza Italia e Davide Crippa di M5s. “Mi chiedo che cosa debba accadere ancora per svegliare dall’inanita’ chi di dovere. Ormai Montecitorio e’ una roulette russa”, si sfoga su twitter Enrico Borghi del Pd. Ieri la riunione della Giunta per il Regolamento non ha assunto nuove decisioni oltre quella gia’ in vigore di considerare in missione i deputati in quarantena fiduciaria o positivi, cosi’ da non essere conteggiati per il computo del numero legale.
E assieme alla paura cresce la richiesta, nonostante la ferma contrarieta’ di FI, FdI, Iv e M5s – anche se nelle ultime ore si sono registrate aperture, come quella del ministro D’Inca’ – di introdurre il voto a distanza, almeno in questa fase di emergenza. Sono 114 le firme finora raccolte dal costituzionalista dem Stefano Ceccanti alla sua proposta di prevedere i lavori a distanza del Parlamento. “Cosa dobbiamo ancora attendere? Forse qualcuno pensa come Don Ferrante nei Promessi Sposi che la pandemia, non essendo ne’ sostanza ne’ accidente, non possa esistere ed entrare a Montecitorio?”, incalza il democratico. “Per questioni ideologiche e di incompetenza, la Camera dei Deputati e’ diventata un focolaio vero e proprio. Da marzo chiediamo interventi seri, sicurezza e di smetterla con questo vergognoso indegno approccio ideologico e incompetente. Sono furioso!!!”, scrive su facebook il deputato ex M5s e ora al Misto Paolo Lattanzio, mentre in una mail circolata tra i deputati sul voto a distanza c’e’ chi sbotta: “Cosa aspettiamo, il morto?”. Il pentastellato Giorgio Trizzino, medico, lancia sui social un appello al presidente Fico. “Il trend dei contagi che si sta registrando in queste ultime ore alla Camera e’ significativo di una diffusione del Covid-19 non piu’ sotto controllo”, avverte. “Invito a valutare se non sia giunto il momento di contingentare il numero dei parlamentari in aula e nelle commissioni prima che sia troppo tardi”, scandisce il deputato M5s.
Trizzino mette in guardia: “Lo chiedo per evitare che tra qualche settimana l’intera Camera dei Deputati sia costretta ad interrompere la propria attivita’ per la diffusione incontrollata dei contagi e la conseguente profonda ferita che si infliggerebbe al funzionamento democratico dell’Istituzione”. Anche Erasmo Palazzotto di Leu intravede il pericolo: “E’ a rischio il plenum dell’Assemblea parlamentare e con esso il principio stesso su cui si fonda la democrazia. Cos’altro serve per attivare il voto a distanza?”, chiede. Per il renziano Marco Di Maio “non c’e’ bisogno di chiudere Montecitorio per lavorare in sicurezza. Servono misure piu’ efficaci: tamponi, distanziamenti negli uffici, test per tutti, deputati, collaboratori, dipendenti, vaccini antinfluenzali… Se lavorano fabbriche e uffici, anche il Parlamento puo’ farlo”, osserva. La Giunta di Montecitorio dovrebbe tornare a riunirsi la prossima settimana. Intanto, sempre dalla prossima settimana sara’ possibile effettuare alla Camera i test rapidi al fine – viene spiegato – di effettuare uno screening sulla diffusione del Covid.
I test saranno disponibili per deputati, funzionari, tutto il personale ed anche i giornalisti accreditati. Il bollettino giornaliero dei contagi e degli assenti per isolamento fiduciario nelle scorse ore aveva fatto registrare un andamento meno preoccupante, visto anche il ritorno al lavoro in Aula di diversi deputati, dopo i tamponi negativi. Ed infatti mercoledi’ la maggioranza e’ riuscita non solo ad assicurare il numero legale sia alla Camera che al Senato, ma soprattutto grazie ai rientri in attivita’ dei parlamentari, i giallorissi hanno superato senza problemi la prova dei numeri sullo scostamento di bilancio, incassando la maggioranza assoluta in entrambe le Camere. Poi ieri la notizia della positivita’ al coronavirus del capogruppo di Fratelli d’Italia ha fatto risalire il livello di allerta. Oggi altri due capigruppo, Gelmini e Crippa, hanno annunciato di essere positivi al Covid. “Sto bene, al momento non ho alcun sintomo. Sono stata super attenta in queste settimane, ma questo virus e’ subdolo e pericoloso. Massima precauzione e rigore: le uniche ricette per sconfiggerlo. Supereremo anche questa…”, scrive sui social Gelmini. Poco dopo anche il capogruppo pentastellato annuncia di avere il virus: “Volevo rassicurare tutti che sto bene e che sono stati attivati tutti i protocolli previsti”. Scattato subito il protocollo di sicurezza, con le quarantene fiduciarie per chi e’ entrato in contatto con i tre capigruppo. Si ‘teme’ per gli altri presidenti o vice che proprio ieri hanno partecipato alla riunione della Conferenza dei capigruppo. Tra i deputati risultati positivi nei giorni scorsi, Beatrice Lorenzin del Pd, Massimo Ungaro di Iv e Luca Pastorino di Leu. E’ risultata positiva al tampone, nelle ultime ore, anche una deputata M5s.