Con oltre 370 mila ettari anche nel 2019 la Sicilia si conferma la prima Regione con maggiore superficie biologica secondo il rapporto annuale del SINAB (Sistema di Informazione Nazionale sull’agricoltura biologica) diffuso oggi a Roma dalla Coldiretti dove è stata anche illustrata la black list dei cibi più contaminati.
Rispetto al 2018 l’Isola – sottolinea Coldiretti Sicilia – ha subìto una riduzione di quasi il 4 per cento (erano infatti 385.356 ettari) ma continua a distanziare la Puglia, seconda in classifica, con oltre 266 mila ettari.
Le principali colture in biologico – aggiunge la Coldiretti regionale – sono quelle foraggere ( 61.580 ettari) quelle cerealicole ( 50.826 ettari). Significativo anche il dato relativo agli agrumi (21.660 ettari) e frutta in guscio (13.638 ettari).
È un primato che manteniamo da anni – sottolinea il presidente Francesco Ferreri – merito di agricoltori lungimiranti che hanno investito in colture bio anche quando il biologico non era ancora compreso e diffuso. È una scelta precisa che ha anche permesso di avviare le fasi della trasformazione che prima, invece, erano una prerogativa delle altre Regioni. Producevamo biologico ma non riuscivamo ad avere reali benefici. Oggi, anche grazie a moltissimi giovani, le aziende scelgono un’agricoltura sostenibile come opzione definitiva per preservare e trasferire la terra alle future generazioni.
La chiusura della filiera anche con la vendita diretta dei prodotti – conclude Francesco Ferreri – rappresenta oggi la base dell’attività imprenditoriale in tutta la Regione con ampi margini di crescita.