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Caltanissetta: mancano le aule alla Sciascia. Lettera aperta della dirigente ai genitori

Redazione

Caltanissetta: mancano le aule alla Sciascia. Lettera aperta della dirigente ai genitori

Dom, 27/09/2020 - 22:50

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L’anno scolastico è iniziato ma, a causa delle limitazioni imposte per il contenimento della pandemia da Covid 19, molte scuole si sono dovute attrezzare modificando l’assetto strutturale degli spazi e la localizzazione delle aule. La distanza minima di 1 metro, infatti, ha obbligato alcuni alunni a dover uscire dalle mura dell’edificio. Questa situazione si è concretizzata anche alla Leonardo Sciascia, carente di ben 11 aule (4 infanzia e 7 primaria) e la dirigente, Giuseppa Mazzarino, ha voluto spiegare alla comunità scolastica tutto l’iter che ha portato il Consiglio di Circolo ad adottare questa necessaria anche se “scomoda” decisione.
Lo ha fatto affidando alle nostre pagine una lettera aperta destinata a tutti i genitori. Un messaggio che avrebbe voluto trasmettere in presenza ma che, per esigenze logistiche e sanitarie, ha dovuto trasmettere in differita.
“Ho sentito il bisogno di spiegare a tutti voi quali sono stati i passaggi che hanno portato all’apertura di questo anno scolastico – ha esordito -. Un inizio insolito ma anche molto desiderato poiché arrivato dopo tanti mesi di chiusura.
Il periodo che ci ha separati non è stato facile. Noi siamo sempre stati in prima linea a supportare i genitori e monitorare l’andamento scolastico, in costante comunicazione sia con il consiglio di Circolo sia con il Comune di Caltanissetta, ente di riferimento per questioni inerenti l’edilizia scolastica, che ci è stato vicino in tutti i modi, offrendoci risorse e consulenza con la massima sollecitudine.
Le parole d’ordine che accompagnano questa riapertura sono “distanziamento”, “mascherina”, “sicurezza” e “prevenzione”. quattro aspetti previsti dalle Linee Guida Nazionali e Regionali alle quali ogni istituzione scolastica deve attenersi”.
Per non lasciarsi confondere da informazioni inesatte la dirigente ha invitato la comunità scolastica ad affidarsi esclusivamente alle fonti ufficiali, vale a dire il sito web della scuola e la segreteria scolastica che comunica tramite il portale Archimede.
“Tutto è iniziato con un’indagine dell’Ufficio Scolastico Regionale che ha dettato alle scuole le linee per monitorare la capienza massima delle aule, data dal rapporto spazio/aula e spazio occupato dall’alunno.
Da tale rapporto, dopo un esame dei locali da parte della task – force di istituto, di cui fa parte anche il RSPP, sono emersi gli esuberi, cioè i numeri degli alunni che estratti dalle classi di origine devono, sulla base di appositi criteri, essere appoggiati in ulteriori classi da creare.
Poiché la scuola non ha a disposizione altri locali nei quali spostare gli alunni, è stato contattato il Comune di Caltanissetta, che in quanto ente proprietario è tenuto a reperire i locali necessari. Quest’ultimo dopo una ricognizione attenta dei locali disponibili, ha individuato, come unica e funzionale ad accogliere gli alunni, l’università di ingegneria che sita in via Real Maestranza.
Non è stato facile per il Consiglio di Circolo accettare questa soluzione – ha proseguito la dirigente Mazzarino – dato che le due sedi sono geograficamente molto distanti. L’anno scolastico, però, doveva iniziare e gli studenti dovevano essere tutelati in primis nei lori diritti d’istruzione e di sicurezza anticovid.
A tal proposito molto illuminante è stato l’intervento della Prefetto di Caltanissetta, sua eccellenza Cosima Di Stani che, il 7 settembre, in una conferenza di servizio dedicata alle scuole della Provincia di Caltanissetta, prive di spazi, ha detto esplicitamente che, laddove esistessero locali disponibili, questi dovevano essere utilizzati senza lasciare spazio a ritardi di alcun genere.
A mezzogiorno dello stesso giorno, si è chiuso anche il termine per l’avviso pubblicato dal Comune finalizzato a reperire locali in affitto per le scuole necessitanti di spazi.
L’esame delle proposte pervenute, insufficienti per aule o per requisiti di sicurezza, ha riportato inevitabilmente alla scelta dei locali di via Real Maestranza sui quali, comunque, a scegliere non può che essere il Comune in quanto tenuto per legge a fornire i locali.
Il secondo aspetto da affrontare, più volte avviato e ancora non definito, è legato alla scelta dei criteri necessari per estrapolare i circa 176 alunni in esubero.
Tali criteri saranno elaborati dal Consiglio di istituto.
Ai fini dell’avvio ordinato dell’anno scolastico, tuttavia, e in assenza di banchi monoposto, sempre nell’ottica della rapida assegnazione dei nuovi locali, il Consiglio di istituto organo legittimato ad assumere le linee di indirizzo organizzativo, del quale fa parte anche una rappresentanza dei genitori, ha vagliato alcune ipotesi e successivamente approvato la soluzione considerata più adatta, poiché votata da tutta la componente genitori al completo.
Al vaglio c’era la possibilità di creare un doppio turno (antimeridiano e pomeridiano), di far entrare gli alunni in piccoli gruppi, a scaglioni di due ore ciascuno, con una sanificazione intermedia dovuta per legge ( linee-guida nazionali, regionali e INAIL), fino alla prima settimana di ottobre e quella, poi approvata, di fare entrare tutti i bambini della classe in turno unico antimeridiano, a partire dal 1 ottobre, ma con obbligo di indossare la mascherina. Proposta non gradita da tutti ma necessaria perché prevista dal CTS, laddove non esistano le condizioni per un ottimale distanziamento. In qualità di dirigente avevo proposto la seconda opzione perché metteva gli alunni al riparo da contagi epidemiologici.
Di fatto tutti i bambini sono stati accolti nelle aule per i primi quattro giorni effettivi di scuola con le mascherine sul viso e sul naso. Un disagio che si concluderà nel momento in cui arriveranno i banchi monoposto e verranno consegnati i locali di via Real Maestranza”.
La dirigente ha concluso il suo messaggio invitando le famiglie a mantenere un clima sereno, propositivo e collaborativo, considerato che nessuna prescrizione è imposta da docenti e dirigente ma da una situazione di grave emergenza che richiede pazienza e buon senso da parte di tutti. La situazione vissuta è di carattere eccezionale e ogni soluzione adottata deve essere vista come una sperimentazione da poter migliorare non appena se ne presenterà l’opportunità.