Attualità

LE TESSERE (giudicare) ed il Mosaico (di don Salvatore Callari)

Don Giuseppe Callari

LE TESSERE ED IL MOSAICO ,di quest’oggi, propone una utile riflessione di DON SALVATORE CALLARI.

Nella scelta del titolo di questa rubrica , iniziandola, facevo rilevare che come “le tessere” (piccoli pezzi colorati), formano la figura di un mosaico,) così l’esercizio di varie virtù forma la figura del vero cristiano genuino e completo. Tra le varie virtù cristiane che affiorano sul tessuto quotidiano, c’è quella del “giudizio- giustizia “ Capita di fare valutazione delle persone, e conseguente giudizio , mentale, o espresso. Gesù , a riguardo, parla chiaro e deciso, con un consiglio che pare piuttosto un comando : “non giudicate”. L’argomento non è semplice ma presenta molteplici aspetti che qui non affrontiamo: talvolta è vietato e può essere peccaminoso, altre volte non ha alcun peso e può essere legittimo. Più spesso viene “usato” in maniera ingiustificata e quel che è grave è che si condanna il prossimo. Gesù ci mette in guardia, “ state attenti” che voi sarete giudicati alla maniera come giudicate voi, quasi riesumando la vecchia legge “ occhio per occhio e dente per dente” ma applicata da Dio. Qui in terra da noi capita così: ognuno si fa giudice , come seduto in tribunale; in questo tribunale , nel quale ci possiamo trovare tutti, ci si arroga una autorità che non compete; il malcapitato soggetto a giudizio non è salvaguardato da una istruttoria, si emette sentenza senza la presenza di un avvocato difensore, e non c’è possibilità di appello. E Dio giudicherà seguendo il paradigma che ognuno avrà scelto.

Quindi si sarà valutati se si è stati ingiusti, o vendicativi, o falsi, o si è stati interessati a proprio vantaggio. Il Signore, dunque applicherà a noi questo criterio. E però è giusto fare una sommaria distinzione: è una battuta, spontanea, “volante” un giudizio senza malizia, senza volere fare del male alla persona in oggetto, quasi parte di una conversazione di passatempo o salottiera, senza danneggiare nessuno. Però ritorna utile la parola di Gesù .” non giudicate per non essere giudicati” Ma rimane sempre vivo e valido il dovere della carità, che porta piuttosto a scusare e giustificare. Del resto si giudica senza avere le prove, senza conoscere le intenzioni, che sono interne. E allora usare misericordia e comprensione, e perdono, se è il caso, e così potremo aspettarci da Dio di essere giudicati con amore e misericordia. E che pensare dell’ammonimento di Gesù? “Prima di cercare la pagliuzza nell’occhio di tuo fratello, guarda la trave che è nel tuo occhio” Quanti giudizi si bloccherebbero sulle nostre labbra !

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