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LE TESSERE (giudicare) ed il Mosaico (di don Salvatore Callari)

Don Salvatore Callari

LE TESSERE (giudicare) ed il Mosaico (di don Salvatore Callari)

Dom, 09/08/2020 - 08:00

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Don Giuseppe Callari

LE TESSERE ED IL MOSAICO ,di quest’oggi, propone una utile riflessione di DON SALVATORE CALLARI.

Nella scelta del titolo di questa rubrica , iniziandola, facevo rilevare che come “le tessere” (piccoli pezzi colorati), formano la figura di un mosaico,) così l’esercizio di varie virtù forma la figura del vero cristiano genuino e completo. Tra le varie virtù cristiane che affiorano sul tessuto quotidiano, c’è quella del “giudizio- giustizia “ Capita di fare valutazione delle persone, e conseguente giudizio , mentale, o espresso. Gesù , a riguardo, parla chiaro e deciso, con un consiglio che pare piuttosto un comando : “non giudicate”. L’argomento non è semplice ma presenta molteplici aspetti che qui non affrontiamo: talvolta è vietato e può essere peccaminoso, altre volte non ha alcun peso e può essere legittimo. Più spesso viene “usato” in maniera ingiustificata e quel che è grave è che si condanna il prossimo. Gesù ci mette in guardia, “ state attenti” che voi sarete giudicati alla maniera come giudicate voi, quasi riesumando la vecchia legge “ occhio per occhio e dente per dente” ma applicata da Dio. Qui in terra da noi capita così: ognuno si fa giudice , come seduto in tribunale; in questo tribunale , nel quale ci possiamo trovare tutti, ci si arroga una autorità che non compete; il malcapitato soggetto a giudizio non è salvaguardato da una istruttoria, si emette sentenza senza la presenza di un avvocato difensore, e non c’è possibilità di appello. E Dio giudicherà seguendo il paradigma che ognuno avrà scelto.

Quindi si sarà valutati se si è stati ingiusti, o vendicativi, o falsi, o si è stati interessati a proprio vantaggio. Il Signore, dunque applicherà a noi questo criterio. E però è giusto fare una sommaria distinzione: è una battuta, spontanea, “volante” un giudizio senza malizia, senza volere fare del male alla persona in oggetto, quasi parte di una conversazione di passatempo o salottiera, senza danneggiare nessuno. Però ritorna utile la parola di Gesù .” non giudicate per non essere giudicati” Ma rimane sempre vivo e valido il dovere della carità, che porta piuttosto a scusare e giustificare. Del resto si giudica senza avere le prove, senza conoscere le intenzioni, che sono interne. E allora usare misericordia e comprensione, e perdono, se è il caso, e così potremo aspettarci da Dio di essere giudicati con amore e misericordia. E che pensare dell’ammonimento di Gesù? “Prima di cercare la pagliuzza nell’occhio di tuo fratello, guarda la trave che è nel tuo occhio” Quanti giudizi si bloccherebbero sulle nostre labbra !