Il parroco di S. Alberto Magno a San Cataldo, don Angelo Spilla, docente di Diritto Canonico, nell’intervista apparsa su un quotidiano del 25 agosto dal titolo <<Cremazione? La Chiesa è per la sepoltura>>, ha detto di non condividere le mie parole, apparse sui social, circa l’imminente inizio dei lavori per la costruzione di un impianto di cremazione nel cimitero comunale di Delia.
Padre Spilla si è soffermato in particolare sulle seguenti mie affermazioni: “Ultimamente sul fenomeno [della cremazione] c’è stata un’apertura della Chiesa e “Anche la Chiesa, oggi, lascia i cattolici liberi di scegliere di poter essere cremati” che definisce inesatte.
Da cattolico credente e praticante mi rendo conto delle ragioni che hanno spinto il parroco di San Cataldo a chiarire la posizione della Chiesa sulla tematica in questione, che si trova esposta – ricorda – <<nell’ultimo documento del Magistero della Chiesa e cioè “L’Istruzione Ad Resurgendum cum Christo” del 2016, approvato da Papa Francesco.
Circa la mia affermazione “Anche la Chiesa, oggi, lascia i cattolici liberi di scegliere di poter essere cremati”, registro quindi la sua rettifica, che non mi sento di criticare sul piano strettamente dottrinale ma al contrario la ritengo del tutto lecita e ineccepibile.
In effetti sarebbe stato più corretto dire <<La Chiesa non vieta la cremazione>>, oppure <<la Chiesa ammette la cremazione>> ancorchè” a certe condizioni, od anche: la Chiesa non condanna la cremazione poiché questa “non è <<di per sé contraria alla religione cristiana>> come si legge nel documento L’Istruzione Ad Resurgendum cum Christo”.
Tuttavia va segnalato che nel Documento la parola “scelta” appare più volte e ciò mi induce a pensare che la cremazione ricade principalmente nel dominio della volontà del richiedente. In altri casi la scelta può avvenire per motivazioni legittime.
Confermo invece l’affermazione che “sul fenomeno c’è stata un’apertura della Chiesa”, che è passata, a partire dal 1963, dalla netta condanna dell’ideologia antireligiosa e anticristiana che accompagnava la pratica della cremazione alla sua accettazione purchè questa non sia richiesta per ragioni contrarie alla dottrina cattolica.
Sulla normativa statale vigente in materia è stata fatta menzione nell’intervista rilasciata da don Spilla al quale sono molto grato per avermi dato la possibilità di chiarire il mio pensiero.
Aggiungo infine, come rappresentante delle istituzioni, che la cremazione amplia la sfera dei diritti del cittadini che oggi possono decidere di fare questa scelta nel rispetto delle proprie convinzioni.
Il Sindaco
Gianfilippo Bancheri