Ha combattuto per oltre un mese ma non ce l’ha fatta l’allievo di quinta elementare che la sera del 27 maggio si è ustionato durante un esperimento a Collegno. Riccardo Celoria, 10 anni, venerdì 3 luglio è deceduto all’ospedale infantile Regina Margherita di Torino dove era ricoverato in terapia intensiva.
La madre del bambino è indagata per omicidio colposo. Nelle prossime ore il pubblico ministero Laura Longo verificherà un eventuale coinvolgimento della scuola e degli insegnanti. Di certo, l’esperimento di chimica era previsto nell’ambito della didattica a distanza, ma non è ancora chiaro se doveva essere di quel tipo. Il cellulare di Riccardo è già stato sequestrato.
Le condizioni del bambino erano apparse sin da subito molto gravi a causa delle profonde ustioni sul 57 per cento del corpo e i relativi rischi di infezione per cui aveva subito diversi interventi nel reparto diretto da Giorgio Ivani. Riccardo Celoria si era ustionato durante un esperimento, il cosiddetto “Serpente del faraone” in cui provava a creare una serpentina da un miscuglio di bicarbonato, zucchero, sabbia e alcol. La mamma era con lui e lo stava assistendo: lo ha subito soccorso quando qualcosa è andato storto ed è partita la fiammata che lo ha investito.
Tutta Collegno, la scuola, gli amici, parrocchia e compagni di oratorio, la comunità intera ha sperato e pregato per Riccardo – dice il sindaco di Collegno, Francesco Casciano – Abbiamo atteso con fiducia tutte le operazioni e i bollettini medici. Ora ci vuole silenzio e l’abbraccio affettuoso ai genitori. Riccardo però ci ha insegnato che non bisogna seguire cattivi consigli, il web che ormai è un mondo sconfinato, nasconde pericoli che dobbiamo tutti comprendere e riconoscere per difenderci. Per questo dichiareremo il giorno delle esequie, il lutto cittadino, che il sacrificio di Richi serva a tutti noi per innalzare la soglia delle attenzioni. Ricordiamoci sempre che ciascuno con le proprie azioni e i propri messaggi può lavorare per il bene e per il male dell’umanità”