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Italia, torna sull’altare un sacerdote condannato per pedofilia

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Italia, torna sull’altare un sacerdote condannato per pedofilia

Gio, 09/07/2020 - 10:41

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E’ stato condannato a 7 anni e 8 mesi in Cassazione per abusi sessuali su una bambina di 11 anni. Ma don Luciano Massaferro, che è invece stato assolto dal Tribunale ecclesiastico di Genova, è tornato a celebrare messa proprio in una chiesa della stessa diocesi dove avvennero i fatti, quella di Albenga. 

Di nuovo sull’altare 10 anni dopo gli abusi – I parrocchiani della chiesa di Sant’Antonio da Padova a Borghetto sono rimasti esterrefatti quando sull’altare hanno riconosciuto quel sacerdote che dieci anni fa era parroco proprio lì e che fu allontanato in seguito alle accuse e al processo, scrive il “Fatto Quotidiano”. D’altra parte, proprio la diocesi di Albenga è stata definita più volte il “refugium peccatorum” dei sacerdoti pedofili. A contestargli gli episodi contro la piccola, una chierichetta, fu il pubblico ministero di Savona Giovanni Battista Ferro.

Assolto dal Tribunale ecclesiastico – Dopo la condanna in sede civile, venne avviato il processo ecclesiastico: i giudici della Curia guidata da Angelo Bagnasco nel 2018 decisero per l’assoluzione, con la motivazione che don Massaferro “deve essere completamente riabilitato in quanto non consta che egli abbia commesso i delitti a lui ascritti”.

Rete l’Abuso: “Cosa penserà quella famiglia?” – Pesante il commento di Francesco Zanardi, presidente della Rete l’Abuso che da anni segue i casi di pedofilia. ed esprime “sorpresa” per l’assoluzione del tribunale ecclesiale, manifestando sconcerto per il ritorno del prete a celebrare la messa. “Cosa penseranno i familiari della vittima?”, dice. E aggiunge che i fedeli “parlano di una piena restaurazione con messe talvolta celebrate in latino, con il sacerdote rivolto verso l’altare che là le spalle ai fedeli e l’ostia che non viene più data in mano. Il contrario di quello che chiede Papa Francesco”.

Il vescovo di Albenga: “Può dire la messa” – Il vescovo di Albenga Guglielmo Borghetti, inviato nella città ligure nel 2016 dopo i ripetuti scandali di pedofilia della diocesi, spiega: “Il sacerdote ha pagato il suo debito con la giustizia italiana, è stato anche in carcere ed è interdetto dai pubblici uffici. Non sarà nominato parroco. Però la Chiesa nel suo ambito è sovrana, c’è stata l’assoluzione del Tribunale ecclesiastico che è molto severo. Don Massaferro può dire messa. Non ha una chiesa fissa e si è prestato a celebrare dovunque mancasse un prete”.