Non è un mafioso e non ha legami con Cosa nostra. E questa ombra scacciata via fa cadere in prescrizione anche l’ipotesi d’illecita concorrenza. Tutto in un sol colpo per Matteo Allegro imprenditore nisseno del settore delle slot machine, ritenuto l’anima di una maxi inchiesta, nome in codice «Les jeux sont faits», incentrata su presunte truffe allo Stato con le slot e che ha coinvolto finanzieri, poliziotti, agenti di polizia penitenziaria, gestori di bar, sale gioco, circoli ricreativi e imprenditori del settore videogiochi.