Attualità

Le tessere ed il mosaico: Una riflessione su un cardine fondamentale della vita cristiana: la preghiera

Tutti gli uomini in ogni tempo, hanno sentito il bisogno di una forma di preghiera . Non importa con quali parole, o quali gesti , con quali riti dedicati al culto della divinità. E’ fondamentale ricordare che, a prescindere dalla verità della divinità destinataria l’uomo non avendo “fonte”, “rivelazione della sua natura ed esistenza, si crea , secondo i suoi gusti la esistenza di forze superiori a cui rivolgersi. . Pensiamo al Vitello d’oro, il Bue Api, il Dio Sole e il folto numero di “dei” che governano i vari elementi della natura. Pensiamo ai riti di stregoni, ritenuti sacri. Ma anche oggi, tra i figli di una più elevata civiltà, ci sono forme strane o sbagliate, o blasfeme, pur se originati da una una “teologia” di livello superiore. Al di là di “ elucubrazioni” di queste genere vorrei accennare al valore e al ruolo della preghiera cristiana. Per i cristiani c’è la preghiera ufficiale, solenne, quale è quella della liturgia della chiesa. C’è la preghiera della pietà popolare, cioè , quella creata dal popolo, frutto di devozioni di singoli poi allargata alla comunità. La preghiera è il modo più adatto per entrare in contatto diretto con Dio e i santi. Preghiera che spesso viene apprezzata e amata dai fedeli, perché libera, spontanea, non legata a formule e non soggetta a prescrizioni della chiesa.

Come preghiera personale si può “usare” ovunque, in casa, in luogo aperto, solitario, Può diventare comunitaria; ma allora occorre che ci si riferisca a formule stabilite. Tra le preghiere più diffuse, più amate c’è il Rosario. Preghiera destinata ad onorare la Madonna ma non soltanto. Infatti la memoria dei misteri ci mette a contatto con Gesù col ricordo dei momenti più salienti della sua vita. Pertanto si deve evitare il rischio di farne un modo di onorare solo la Madonna. Il Rosario è preghiera mariana e preghiera cristologica. Assai edificante è l’uso che ne fanno non soltanto i semplici fedeli ma anche i dotti, e i potenti, i Pontefici e i Santi. Vedere la corona del Rosario tra le mani di un cristiano è segno, della sua fede. Anche quando sembra che sia un mormorio monotono senza piena avvertenza. Sono infiniti gli esempi di uomini e donne, di ogni ceto, che hanno tratto forza e coraggio per affrontare le avversità anche le più drammatiche, nella recita del Rosario. Oggi purtroppo, la pia abitudine del Rosario in famiglia è assai sbiadita. E’ auspicabile che si ritorni a questa pratica, almeno in seno alla comunità, come segno indiscutibile di amore alla Madonna e a Gesù a cui Ella è stata intimamente unita nella realizzazione dei misteri della salvezza.

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