“Le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità stabiliscono che i tamponi devono essere eseguiti sui sintomatici e sui loro contatti, e per quanto ne sappiamo il virus è contenuto nelle secrezioni mucose degli asintomatici in quantità simili ai pazienti in cui la malattia si manifesta” Lo ha detto all’AGI il virologo Giorgio Palù, professore emerito di Microbiologia dell’università di Padova, commentando le dichiarazioni di Maria Van Kerkhove, epidemiologa specializzata in malattie infettive emergenti presso l’Organizzazione Mondiale della Sanità, secondo cui il contagio da parte degli asintomatici è da considerarsi meno probabile.
“Inizialmente il contagio veniva attribuito solo ai sintomatici, poi studi internazionali hanno dimostrato che anche gli asintomatici possono contagiare le persone con cui entrano in contatto, da qui la necessità di eseguire tamponi alla popolazione sintomatica e non”, ricorda l’esperto, sottolineando poi che la contagiosità dipende dalla carica virale.
“Il principio che vale per tutte le malattie contagiose o communicable, per dirlo in inglese, che si tratti di un microbo, un virus, un parassita o una tossina, è che le probabilità di manifestazione patologica da parte di un agente trasmissibile dipendono dalla concentrazione microbica. Lo sosteneva anche l’alchimista svizzero Paracelso, ‘Omnia venenum sunt: nec sine veneno quicquam existit. Dosis sola facit, ut venenum non sit’, Tutto è veleno: nulla esiste di non velenoso. Solo la dose fa in modo che il veleno non faccia effetto”, commenta ancora Palù.
“Pensiamo di aprire una lattina in cui è contenuta la tossina botulinica: gli effetti che ne deriveranno dipendono ovviamente dalla quantità di sostanza tossica. Con i virus possiamo ragionare allo stesso modo”, spiega l’esperto, specificando che attualmente sono pochi gli studi ad aver analizzato i livelli di carica virale in maniera diffusa e che la letteratura a riguardo si compone solo di piccoli studi, per cui saranno necessarie ulteriori indagini per comprendere i meccanismi alla base di questi fenomeni di contagio.
“La letteratura scientifica ci dice che gli asintomatici possono contagiare e diffondere l’infezione. Per questo stiamo facendo il possibile proprio per identificare e isolare tutti i casi, sintomatici e non, ma ad ogni modo la capacità di contagio dipende dalla carica virale”, conclude Palù.