Dal Vallone

FRA NAZARENO SCOLARO (1888-1970) Agostiniano Scalzo – Mussomelese di adozione. A 50 Anni dalla morte (1970-2020)

(Nella foto: il primo in piedi da destra verso sinistra). /A cura di P.Mario Genco). – 50 anni fà, Fra Nazareno Scolaro moriva nel convento di S. Maria di Valverde (CT) mercoledì, come quest’anno, 17 giugno 1970 alle ore 17,20. I confratelli presenti, attraverso le campane, diedero l’annunzio della sua morte, avvenuta in fama di santità. Le campane,  anziché a morto, suonarono a festa perché, come diceva Fra Rosario Drago: la gente deve sapere che è morto Fra Nazareno. Si ripresenta la bella figura dell’umile fraticello, che voleva stare in preghiera davanti alla Madonna di Valverde per diverso tempo.

Il carissimo Fra Nazareno è nato a Sutera (CL) il 26-10-1888 da genitori ignoti. E’ stato amato da due “Filomene”. La prima è stata Filomena Gagliano, che, appena lo ha trovato davanti la sua porta, si è preso cura di lui portandolo al Comune per farlo registrare all’anagrafe e in chiesa per farlo battezzare. Dall’ufficiale dell’anagrafe di Sutera (CL) ricevette il nome di Scolaro Guglielmo.

L’altra Filomena era di Mussomeli (CL) sposata con Vincenzo, di cui non sappiamo i cognomi perché non registrati. Essi sono stati una coppia generosa e amante della vita ed hanno adottato oltre il nostro Fra Nazareno altri due bambini: Dardanelli Vincenzo e Cedro Giovanna. Abitavano nel quartiere S. Maria, al macello, in Via Vincenzo Cacciatore.

Ben presto sentì la vocazione alla vita religiosa e a 12 anni nel 1910 è entrato nel nostro convento di Valverde (CT), dove fu ricevuto come laico terziario e ha vestito l’abito religioso col nome di Fra Guglielmo di S. Vincenzo. Allora la Comunità di Valverde (CT) era così formata: P. Ignazio Conforto, 2° Definitore Generale e Priore, P. Paolo Riello, Sottopriore, P. Ignazio Randazzo, maestro dei novizi, P. Martino Martini, P. Rosario Di Stefano, Fra Carmelo Messina, chierico, Fra Giuseppe Dispensa e Fra Antonino, novizi, Fra Luigi Torrisi, probando, Fra Tommaso Madonia. Fra Nazareno fu poi mandato nel convento di S. Maria Nuova presso Tivoli (Roma), dove l’8 ottobre 1915 è stato ammesso al noviziato e il 17 ottobre vestì in forma canonica l’abito religioso alle ore cinque del pomeriggio col nome di Fra Nazareno della Madonna del Carmelo. Suo maestro di noviziato è stato P. Antonio Panattoni (Dal Libro delle Proposizioni Conventuali – Ammissioni al noviziato del convento di S. Maria Nuova (1903-1926, n. 95). La Comunità di S. Maria Nuova allora era così formata: P. Giuseppe Arcangelo Pedemonte della Passione, Priore locale, P. Felice Testino della Presentazione, sottopriore, P. Antonio Panettoni di S. Lucia, maestro dei Probandi e del futuro novizio. Il 17 febbraio 1916 superò la prima approvazione con unanime suffragio di voti ( n. 96). Nel periodo marzo – giugno 1916 Fra Nazareno ha lasciato il convento perché chiamato alle armi per la guerra del 1915-1918. Infatti non risulta la seconda approvazione che si faceva ogni 4 mesi.

Finita la guerra, il 20 dicembre 1919 nel convento di Valverde fu ammesso nuovamente al noviziato. Fu approvato nelle quattro approvazioni ottenendo tutti i voti favorevoli. Ma leggiamo direttamente il Registro dei Capitoli conventuali del convento di S. Maria di Valverde:

– Il 20 dicembre 1919 fu ammesso al noviziato (in probatione novitiatus). La Comunità di Valverde era così formata: P. Bernardino Manuguerra di S. Michele, Priore e Parroco, P. Paolo Riello del Cuore di Gesù, sottopriore, P. Rosario Di Stefano di S. Domenico, P. Gioacchino Vasta dei Sacri Cuori (p. 16).

– 14 gennaio 1920, “dopo il vespro, davanti l’altare della Madonna di Valverde, davanti ai Padri di questo convento il priore P. Bernardino Manuguerra di S. Michele, con la facoltà del Vicario generale P. Domenico Fenocchio di S. Giuseppe, ha vestito del nostro santo abito ed ammesso nel noviziato il nostro fratello laico Fra Nazareno della Madonna del Carmelo” (p.17).

– 5 gennaio 1921 “i Padri del Capitolo locale si riuniscono per l’ammissione alla professione dei voti semplici. Posto a scrutinio segreto ottiene tutti i voti favorevoli”. La Comunità di Valverde era così formata: P. Bernardino Manuguerra di S. Michele, Priore e Parroco, P. Paolo Riello del Cuore di Gesù, sottopriore, P. Rosario Di Stefano di S. Domenico, P. Gioacchino Vasta dei Sacri Cuori, maestro dei novizi (p. 21) (Registro dei Capitoli conventuali del convento di S. Maria di Valverde).

Fra Nazareno ha fatto la Professione semplice il 22-1-1921 nel convento di Valverde (CT) ed ivi il 2-2 1924 fece la professione solenne. Dal 1920, eccettuato un anno 1938-1939 trascorso nel convento di S. Gregorio di Palermo, fino alla morte Fra Nazareno è stato sempre a Valverde (CT), esercitando gli uffici di sacrestano e cuoco. Si distinse per una grande semplicità, povertà e devozione alla Madonna. Trascorreva il tempo libero ai piedi della Madonna. Era felice quando poteva servire tutte le Messe che quotidianamente si celebravano nel santuario perché Gesù si faceva presente nelle sacre specie e, dopo la consacrazione, bacia per terra o sulla balaustra come segno di fede e di ringraziamento. Lo ha continuato ad imitarlo in questo gesto il Sig. Francesco (Cicciu) Amantia quando “serviva” la S. Messa. Non amava l’adulazione, ma dire la verità. Ad un sacerdote, che gli aveva chiesto un suo parere sulla sua predica, Fra Nazareno risponde: “Bastava la metà”, facendo il gesto con il dito mignolo della mano destra. Egli precorreva che, negli anni successivi, con la nuova riforma liturgica della S. Messa la liturgia della Parola avrebbe avuto di molto il sopravvento sulla quella eucaristica. Alcuni seminaristi (probandi) hanno visto la stanza di Fra Nazareno era una piccola cappella: sul tavolino vi era un bel Bambinello Gesù attorniato da fiori e angioletti.

Morì mercoledì 17-6-1970 alle ore 17,20. I confratelli presenti, attraverso le campane, diedero l’annunzio della sua dipartita da questo mondo. Le campane però anziché a morto suonarono a festa perché, come diceva Fra Rosario Drago: la gente deve sapere che è morto Fra Nazareno. Appena saputa la notizia è stato un continuo affluire di persone dinanzi al suo feretro, che commosse esclamavano: “E’ morto un santo!”. I funerali sono riusciti veramente imponenti per la partecipazione di popolo, che ha voluto rendergli l’estremo omaggio accompagnandolo al cimitero locale. Il ricordo di Fra Nazareno è ancora vivo e si diffonde il profumo della sua semplicità e umiltà. A Valverde (CT) gli è stata dedicata Una Via e nella Piazza del Santuario è stata eretta una statua di bronzo. Inoltre nel Santuario vi è una vetrata istoriata che lo raffigura in preghiera davanti alla Madonna di Valverde. Anche la sua cittadina natale Sutera (CL) ha voluto dargli il 21 febbraio 2010 una targa e una pergamena Città di Sutera a Fra Nazareno Scolaro Cittadino Benemerito alla memoria e ne ordina l’iscrizione all’Albo d’Oro 21 febbraio 2010 il Sindaco Cav. Calogero Di Francesco”.

Il 20 giugno 2010 la Comunità religiosa e quella parrocchiale, di cui era parroco P. Lorenzo Sapia, hanno fatto sì che la salma di Fra Nazareno dal cimitero comunale di Valverde (CT) venisse traslata nel Santuario della Madonna di Valverde, dove è vissuto per più di 40 anni come sacrestano.

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