“Al 15 maggio 2020 sono ben 7746 le unità lavorative stabilizzate nei Comuni siciliani grazie alle procedure attivate dal Governo Musumeci. Risultano invece 5126 i precari in attesa di stabilizzazione, e fra questi per oltre 3000è già possibile attuare il passaggio al contratto a tempo non determinato. In tal senso stiamo vigilando sui Comuni, sollecitandoli ogni giorno ad accelerare sugli iter.
Per i restanti circa 2000 precari la cui situazione non è ancora definita – poiché in servizio negli enti in dissesto o in fase di riequilibrio finanziario – il Governo regionale ha messo a punto un Disegno di legge,in discussione con il Ministero della Pubblica Amministrazione, che auspichiamo possa rendere possibile la stabilizzazione anche in tali casi. Inoltre, abbiamo anche regolamentato la fuoriuscita di quei precari che vogliono lasciare il bacino. Sono attualmente in corso gli ultimi adempimenti bancari per disciplinare l’operazione dal punto di vista creditizio”.
Lo chiarisce l’assessore regionale alla Funzione Pubblica Bernardette Grasso, a seguito del dibattito di ieri all’Ars circa il precariato negli enti locali in Sicilia.
“Si tratta di numeri – prosegue l’assessore – che scolpiscono chiaramente un dato storico: dopo decenni di attesa, il Governo Musumeci ha messo fine al precariato negli enti locali siciliani, mettendo tutti i Comuni nelle condizioni di dare quella serenità occupazionale inseguita per anni da questi lavoratori. Uomini e donne sempre più fondamentali per garantire il buon funzionamento degli enti e l’erogazioni di molteplici servizi ai cittadini”, conclude Grasso.