Parte del riscatto pagato per la liberazione di SILVIA Romano servirà a comprare armi per la jihad. Parola di Ali Dehere, portavoce del gruppo terroristico Al Shabaab, intervistato da La Repubblica. Ma a quanto ammontava il riscatto? Ali Dehere risponde con un “no comment”. I soldi “serviranno in parte ad acquistare armi, di cui abbiamo sempre più bisogno per portare avanti la jihad, la nostra guerra santa – dice – Il resto servirà a gestire il Paese: a pagare le scuole, a comprare il cibo e le medicine che distribuiamo al nostro popolo, a formare i poliziotti che mantengono l’ordine e fanno rispettare le leggi del Corano”.
Sono “decine”, afferma, le persone che hanno partecipato al rapimento di SILVIA Romano, ma il sequestro – sostiene – non è stato organizzato dai vertici dell’organizzazione. “C’è una struttura in seno ad Al Shabaab che si occupa di trovare soldi per far funzionare l’organizzazione, la quale poi li ridistribuisce al popolo somalo – dichiara – E’ questa struttura che gestisce le diverse fonti d’introiti”