PALERMO – “È inconcepibile che l’unica soluzione per consentire ai gestori dei lidi di affrontare al meglio la fase di ripartenza, sia quella di privatizzare la spiaggia pubblica a danno della collettività. Tutti i cittadini hanno il diritto di andare al mare, anche coloro che non possono permettersi di pagare biglietti di ingresso, specie le famiglie numerose”.A dichiararlo sono i deputati 5stelle della Commissione Ambiente all’Ars, Nuccio Di Paola, Giampiero Trizzino, Valentina Palmeri e Stefania Campo, a proposito della proposta dell’allargamento dei lidi balneari alle spiagge libere avanzata oggi in commissione dai gestori dei lidi e che l’assessore Cordaro si è dichiarato disposto ad approfondire.
“Nel ricordare – dicono i 4 parlamentari 5 stelle – che ci sono delle norme nazionali che vietano quest’operazione e che i gestori dei lidi sono stati esentati dal pagamento del canone per quest’anno e godranno della riduzione del 50% per il 2021, cercheremo di far valere la nostra netta contrarietà all’ipotesi di contrazione delle spiagge”. “Conosciamo benissimo purtroppo – spiegano i deputati – il tracollo economico e d’impresa che stanno vivendo i titolari degli stabilimenti balneari in Sicilia e a loro va tutto il nostro supporto, testimoniato anche dagli impegni del governo nazionale per la categoria come gli indennizzi e gli sgravi fiscali, ma il compito del governo regionale è anche quello di salvaguardare l’ambiente e far rispettare le normative”.
“La scelta dei turisti di venire in Sicilia e di non fermarsi nelle spiagge attrezzatissime di altre regioni d’Italia – aggiungono i deputati – è legata ad una voglia di natura e di libertà che dobbiamo salvaguardare. Attorno alle spiagge libere ed al turismo che esse richiamano, basano la loro economia migliaia di attività all’esterno della spiaggia che offrono i loro servizi al bagnante. Tutte imprese piccole e medie che, in coesistenza con gli stabilimenti balneari, garantiscono redditualitá a tutte le attività economiche che gravitano attorno al turismo”. “Il governo Musumeci – concludono – non può non tenere conto di tutte queste motivazioni e si opponga alla privatizzazione delle spiagge siciliane”.