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Fase 2: il 4 maggio, non è un invito ad un party. E’ una prova di responsabilità, siamo pronti?

Lunedì 4 maggio inizierà la fase più pericolosa, la famosa “Fase 2”. Molti l’hanno paragonata ad un vero e proprio “ESAME DI STATO”. Saranno rispettate le regole o sarà considerata, vista la voglia di riconquista della libertà “perduta”, una specie di liberi tutti ? Basta leggere i commenti sui social per capire che, molti credono di poter tornare alla “quasi normalità”, alcuni con le giuste precauzioni altri, purtroppo, no, ritenendole esagerazioni.

Alcuni, pur di andar contro le disposizione del governo criticano tutto ciò che viene raccomandato loro di fare. Contraddizioni ed interpretazioni diverse inducono a criticare un provvedimento emesso dal governo ma, poi si accetta lo stesso, magari più pesante, emesso dal Presidente Musumeci e viceversa, a dimostrane che si fa politica e non si guarda alle disposizioni pensando alla salute. Spero, invece, si agisca non per fede politica ma con coscienza e senso di responsabilità.

I dati sono sicuramente confortanti, grazie soprattutto al fatto che siamo stati blindati in casa, particolare da non sottovalutare, ma il pericolo rimane e non deve calare di certo l’attenzione. Leggo che si polemizza sul chi si potrà andare a trovare, non capendo che più si creano occasioni d’incontri e più aumenta il rischio contagio. Dico e penso ciò, perchè giorni fa al supermercato, mentre ero in fila al banco della carne, una signora stava facendo una scorta degna di una cooperativa, parlava al telefono con un’amica e chiedeva se i figli preferissero le cotolette di pollo o di vitello; concluse la telefonata dicendo “vabbè gli spiedini li piglio, sai come sono gli uomini..si mancianu puru u tavulino sinnò…ah ah ah”.

Quello che maggiormente mi ha preoccupato non è tanto l’invidia nel non poter partecipare a quel lauto pranzo, ma la stupidità umana che è forse peggiore dello stesso virus. Il 4 maggio per me non cambierà nulla, probabilmente tornerò al lavoro, ma è innegabile che aumenteranno sicuramente i pericoli di contagio, essendoci più persone in circolazione e molte di loro avranno una gran smania di riconquistare la “libertà”…figuriamoci che per qualcuno priorità sono diventati cose non proprio di prima necessità.

Sono preoccupato e lo sono molto di più per coloro che hanno “sofferto” per la “quarantena imposta”: poverini, vittime che hanno parlato di dittatura, di incostituzionalità e di tante altre menate, probabilmente perchè molti di loro, e buon per loro, hanno sufficienti riserve economiche o hanno ricevuto comunque lo stipendio lavorando, in alcuni casi, anche più comodamente da casa. Alcuni di loro, cosa ne sanno di chi sono mesi che non incassa un euro, che deve mangiare e dar da mangiare alla famiglia, che spera e guarda i dati giornalmente sperando che calino, non per mera curiosità o sperando che aumentino, come solo uno stupido può sostenere, ma perchè spera, che i casi diminuiscano, per potere probabilmente tornare a lavorare: che vuol dire tornare finalmente ad incassare e vivere dignitosamente, per non sentirsi un mantenuto o doversi umiliare nel chiedere i buoni spesa, i soldi ad amici e parenti, se va bene; situazione angosciante con la mannaia del dubbio di poter riaprire attività o ricominciare a lavorare: di non dover gettare al vento anni di sacrifici.

Molti aspettano il 4 Maggio come la “liberazione”, io lo aspetto con timore. Diciamocelo senza ipocrisia e senza che nessuno si offenda, ma noi non siamo cittadini modello, lo abbiamo dimostrato e lo dimostriamo giornalmente, sia chiaro, parlo in generale, poi c’è fortunatamente una maggioranza di persone civili ed educate e che lo stanno dimostrando anche in questi giorni, spendendosi per la collettività; è innegabile però non mancano purtroppo gli incivili ed egoisti, maestri del “fatta la legge, trovato l’inganno. Sento persone, alcuni possessori di P.Iva, che al contrario di chi ha uno stipendio, dovrebbero essere i primi a rispettare la regole essendo i primi a soffrire in questo periodo, che si stavano inventando con “la visita congiunti”, “io vado prima, tu vieni dopo e mentre ci siamo passamu a sirata”.

Fortunatamente domenica sera sera Palazzo Chigi ha chiarito (grazie) che gli amici non sono congiunti ma. gli ostinati della libertà non si arrenderanno e partiranno alla riscoperta di parenti mai considerati fino ad oggi. Questo dimostra che non abbiamo ben capito il tutto e pensiamo che noi siamo esenti. Spero vivamente di essere smentito dai fatti, spero anche che i dati continuino a scendere, ma conoscendo i “mie polli”, temo che la “Fase 2” non sarà così come prospettata dal governo, un piano per il ritorno alla normalità, ma una strada ricca di insidie e pericoli.

Cari amici, ma veramente credete che tutto sia finito? Ma leggete bene o tra le righe quello che dicono Musumeci e Razza a Conte? Il Governatore non ha esitato a blindare la Sicilia; leggete ed ascoltateli bene evitando di lasciarvi convincere da altri personaggi, che fanno solo becera propaganda politica, speculando anche sui morti. Vi siete chiesti perchè stanno riorganizzando e rinforzando i servizi ospedalieri? Lo fanno per diletto o perchè temono un aumento dei contagi? Rispondetevi da soli, ma ricordatevi che se a Giugno i dati torneranno a salire, ci sarà un brusco e repentino ritorno alla “Fase 1” e saremo tutti nuovamente rinchiusi a casa e mentre molti continueranno a “soffrire”, poverini, con l’aria condizionata accesa e dovranno farsi le lampade per abbronzarsi, altri chiuderanno le propria attività o lavoro e probabilmente non avranno più soldi per mangiare, figuriamoci per l’aria condizionata o l’abbronzatura.

Voglio però chiudere con un pensiero positivo sperando, in primis di non essere frainteso e poi che tutti indistintamente, P.Iva, dipendenti, benestanti e pensionati, abbiano la capacità di riflettere e capire che se vogliamo tornare alla normalità, ad una vita “quasi normale”, dobbiamo essere prudenti.

Per la normalità ci vorrà tempo: a tutti manca lo svegliarsi la mattina ed essere pieni di idee e progetti per la giornata e non chiedersi “oggi che faccio” o “come faccio”; ma ciò dipenderà da noi tutti, mettendo da parte piccoli egoismi e sicurezze economiche, pensando maggiormente a chi sta peggio di noi o a chi è meno fortunato di noi. Se può aiutare invito, tutti coloro che non hanno problemi economici, a fare un “giochino”…chiudete gli occhi e provate ad immaginare per un attimo se una mattina il vostro ente o datore di lavoro non vi dovesse più mandare lo stipendio o dalla banca giungere la comunicazione che i soldi son finiti, perchè magari gli inquilini non possono pagarvi più l’affitto delle case o dei locali.

Bene aprite adesso gli occhi, spero vi siate resi conto, anche per quei pochi attimi cosa vuol “dire”: provateci, se non vi siete immedesimati allora il problema è veramente grave ed i miei timori aumentano.

Buona domenica #unitineusciremo. Ad Maiora

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