“In passato i settori tradizionalmente colpiti al centro-nord dal ”contagio mafioso” sono stati il ciclo dell’edilizia e del cemento, nonché lo smaltimento dei rifiuti e la filiera del turismo. Tuttavia, la crisi determinata dal coronavirus, potrebbe portare certi gruppi criminali particolarmente duttili ad esplorare anche comparti meno battuti che possono ora diventare molto redditizi, quali ad esempio la sanità, peraltro già interessata in Lombardia da indagini giudiziarie”.
La denuncia è del gip del Tribunale di PALERMO, Piergiorgio Morosini, nella misura cautelare che ha portato in carcere 91 persone tra la Sicilia e al Lombardia. Il gip parla poi, in particolare, “dei fratelli Angelo, Giovanni e Gaetano Fontana” che “sono, da tempo, insediati nella realtà del capoluogo lombardo dove praticano forme di riciclaggio e reimpiego di proventi illeciti, conseguiti con le estorsioni, il traffico di stupefacenti e il controllo del gioco d’azzardo, come emerge dagli esiti delle indagini svolte nell’ambito del presente procedimento”.
“Seguendo uno schema che da diversi anni è riscontrabile nei provvedimenti di confisca relativi nell’Italia settentrionale e nelle ormai numerose sentenze sugli insediamenti delle cosche calabresi, siciliane e campane al nord, anche il clan dell’Acquasanta sta delocalizzando le sue attività al nord, grazie ad una rete di complici su quei territori e ai patrimoni accumulati”, spiega ancora il giudice Morosini.
Questi affari vengono realizzati senza intimidazioni con contaminazione silente’ (Adnkronos) – Questi affari, peraltro, come spiega ancora il gip Piergiorgio Morosini “vengono realizzati senza intimidazioni, con una contaminazione silente ma non meno insidiosa per il tessuto connettivo dell’economia nazionale, in termini di alterazione della libera concorrenza, indebolimento delle tutele per i lavoratori ed esposizione delle istituzioni alla corruzione”, dice ancora il giudice che ha firmato l’arresto per le 91 persone. In particolare, è stato colpito proprio il clan mafioso, storico, dell’Acquasanta e dell’Arenella.