Salute

Coronavirus, Agrigento: mascherine e termoscanner per i funerali

Redazione

Coronavirus, Agrigento: mascherine e termoscanner per i funerali

Sab, 02/05/2020 - 20:23

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L’arcivescovo di AGRIGENTO, il cardinale Francesco Montenegro, impartisce le disposizioni per le celebrazioni delle esequie in Diocesi. Indicazioni necessarie soprattutto per mettere ordine in vista dell’avvio della Fase 2. “Nessuno puo’ prendere arbitrariamente iniziative personali. Aspettiamo tutti con rispetto le indicazioni che ci verranno date” ammonisce il presule. Intanto, secondo le disposizioni firmate dall’arcivescovo “e’ possibile celebrare le esequie con la messa sia in chiesa sia all’aperto, in spazi idonei, contigui alla chiesa.

Non e’ consentito celebrare in spazi non di pertinenza della parrocchia”. Montenegro raccomanda che “la chiesa sia igienizzata regolarmente, mediante pulizia delle superfici e degli arredi con idonei detergenti ad azione antisettica. La stessa cosa venga fatta per la celebrazione all’aperto. Il parroco provveda a dotarsi di un termometro digitale o di un termo-scanner. Parimenti dovra’ dotarsi di alcuni dispenser igienizzanti per le mani”.

Riguardo ai partecipanti “ci si dovra’ attenere scrupolosamente alle disposizioni ministeriali, che consentono ‘l’esclusiva partecipazione di congiunti e, comunque, fino al massimo di 15 persone indossando protezioni delle vie respiratorie e rispettando rigorosamente la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro’. Se qualcuno facesse problemi, il celebrante dovra’ chiudere la chiesa e celebrare il solo rito delle esequie senza messa al cimitero”. Ma chi saranno i 15 partecipanti? “Spetta alla famiglia – chiarisce monsignor Montenegro – individuare le 15 persone ammesse al rito funebre e consegnarne l’elenco nominale all’agenzia funebre, che si fara’ garante per l’ingresso. Il vicario foraneo potrebbe dare indicazioni precise a tutte le agenzie funebri della Forania, chiedendo la loro collaborazione”. 

Regolati gli ingressi in chiesa e nello spazio all’aperto. “Un addetto alla sicurezza (individuato dal parroco) dovra’ misurare la temperatura corporea, attraverso un termometro digitale o un termo-scanner. Questa disposizione e’ richiesta anche per le celebrazioni all’aperto. Venga bloccato – ordina Montenegro – l’accesso a chi abbia una temperatura corporea superiore ai 37,5°C o presenti altri sintomi influenzali o abbia avuto contatti con persone positive a SARS-COV-2. Il presbitero che celebra la messa e il rito delle esequie indossi la mascherina, avendo cura di coprirsi adeguatamente naso e bocca, e mantenga un’adeguata distanza di sicurezza dai partecipanti”. Per quanto riguarda la distribuzione della comunione, “il celebrante dovra’ curare l’igiene delle proprie mani con un dispenser da tenere vicino all’altare.

Per ridurre al minimo gli spostamenti, sia il celebrante stesso a recarsi ai posti, dove i fedeli sono disposti nel rispetto della distanza sanitaria. Lo stesso abbia cura di porre la particola sulle mani dei fedeli, evitando il contatto fisico con esse. Terminata la celebrazione, il parroco abbia cura di favorire il ricambio dell’aria degli ambienti utilizzati. Il parroco – si raccomanda l’arcivescovo – informi tempestivamente la comunita’ sulle disposizioni di sicurezza sopraindicate, sia attraverso i vari canali di comunicazione di cui la parrocchia dispone, sia affiggendo all’ingresso della chiesa appositi cartelli informativi”