I finanzieri del Comando provinciale e la Polizia penitenziaria del Nucleo Investigativo Centrale hanno eseguito due misure cautelari, disposte dal gip su richiesta della Procura di SIRACUSA, nei confronti di un avvocato del foro del capoluogo aretuseo e di una donna residente in citta’. I due, in concorso tra loro, avrebbero consentito a un detenuto, ristretto presso il reparto di alta sicurezza del carcere “Cavadonna”, di approvvigionarsi, a piu’ riprese, di hashish. Agli arresti domiciliari e’ finito un avvocato di Avola, di 67 anni, mentre, nei confronti della donna, una 30enne, compagna del detenuto, e’ stata applicata la misura cautelare dell’obbligo di soggiorno. Gli investigatori hanno accertato ripetute consegne di sostanze stupefacenti al detenuto. A questi, nel corso dei colloqui intercorsi in carcere, il proprio legale avrebbe consegnato diversi quantitativi di hashish, che veniva poi “condivisa” con altri detenuti. Erano l’ex moglie e le figlie di primo letto che procuravano la droga, che poi consegnavano all’attuale compagna del recluso. Quest’ultima, una volta “confezionato” l’hashish, occultandolo in vasetti di crema per uso cosmetico, lo affidava al legale per il successivo recapito al suo assistito.
Dalle indagini e’ emerso poi che il detenuto, pur ristretto in carcere, avrebbe illegalmente avuto in uso telefoni cellulari attraverso i quali richiedeva ai propri parenti la droga. Gli investigatori hanno ricostruito che, nel periodo intercorrente tra la fine di novembre dello scorso anno e i primi giorni di febbraio di quest’anno, sei distinte consegne di hashish sarebbero state eseguite dall’avvocato. Perquisizioni, con l’ausilio di unita’ cinofile, sono tuttora in corso a SIRACUSA e in tutte le camere di pernottamento del Reparto “Alta Sicurezza” della Casa circondariale. Inoltre, alla luce del “sistema” scoperto all’interno del carcere di “Cavadonna”, e’ in corso il trasferimento presso altri istituti penitenziari di cinque detenuti. Oltre all’avvocato arrestato e alla donna sottoposta all’obbligo di dimora, sono indagate altre sei persone.