La prima trasformazione nel mondo della scuola quest’anno si è verificata a partire dal mese di marzo scorso, quando – a causa del coronavirus – tutti i docenti e gli studenti per finire il programma hanno necessariamente dovuto adeguarsi allo smart working: ma il cambiamento radicale del modo di fare didattica è destinato a non finire qui, anzi sembra proprio che, sino a quando non verrà diffuso il vaccino indispensabile per annullare gli effetti tragici del Covid-19, le “novità” andranno riproponendosi, a cominciare dal prossimo importante appuntamento rappresentato dagli esami di maturità, che avranno inizio il 17 giugno e che in provincia di Caltanissetta coinvolgeranno quasi duemila studenti e circa quattrocento docenti.
«Stiamo già lavorando – assicura la dirigente scolastica Irene Collerone, del “Ruggero Settimo” – nel nostro istituto al fine di svolgere in sicurezza gli esami di Stato, seguendo le indicazioni del ministero ed adeguarle alla nostra realtà. Stiamo provvedendo a sanificare l’intero edificio, con particolare attenzione per l’ingresso, le scale, i corridoi ed i bagni, prevedendo le corsie di accesso che saranno separate per i docenti e gli studenti, individuando le aule dove verrà sostenuta la sola prova orale alla quale potrà anche assistere un solo accompagnatore per ogni candidato; metteremo a disposizione il gel igienizzante e stiamo predisponendo anche l’aula magna nel caso in cui la commissione d’esame del corso di Coreutica chiederà ai nostri ragazzi una prova pratica. Insomma, tutto dovrà essere pronto per tempo in maniera da mettere in sicurezza le persone impegnate in questa prova d’esame, che da noi vedrà impegnati 170 studenti appartenenti a sette classi.
Si prevede il colloquio orale per cinque studenti al giorno. Tutte le persone dovranno essere dotate dei dispositivi individuali di sicurezza (tranne che dei guanti) e dovranno comunque stare lontane l’una dall’altra almeno due metri». Ma non è finita qui. Perché le “novità” più rilevanti si vedranno con l’avvio del nuovo anno scolastico, quando a scuola si dovrebbero ritrovare tutti gli iscritti e quando dovranno essere messe in atto le misure precauzionali per tutelare la loro salute e quelle del personale docente e non docente. Ma non così semplice come si potrebbe pensare… «E’ vero – spiega la preside Irene Collerone – anche perché nessuno può restare indietro o fermarsi e tutti dovremo adeguarci ad un modo nuovo di stare insieme e di fare la didattica.
In attesa delle disposizioni ministeriali che arriveranno a questo fine, stiamo tenendo conto del fatto che nelle nostre aule (che nella nostra scuola hanno una dimensione dai 40 ai 60 metri quadrati), dovendo attuare il distanziamento personale, potranno trovare posto da 8 ad un massimo di 10 banchi e altrettanti studenti. Dovremo dunque far ricorso inevitabilmente ad una turnazione degli studenti in aula con il coinvolgimento dei loro compagni in videoconferenza, e, comunque attuare un sistema di flessibilità degli orari a cui i nostri ragazzi sono già preparati.
Nella maggior parte dei casi si lavorerà comunque in modalità “a distanza”, intervenendo in sincronia con un gruppo di studenti presenti in aula ed altri in videoconferenza. Non sempre sarà possibile fare le lezioni frontali per tutti, come avveniva sino a poco tempo fa, anche se per fortuna l’uso del digitale, che prima non era messo in pratica da tutti, ora è diventato molto diffuso e praticato con più facilità. In questo contesto non mancheranno le novità tecnologiche. Un esempio? Per accogliere anche gli studenti con disabilità fisica abbiamo fatto ricorso ad un robot che si chiama “Nao” e che a partire dal mese di settembre si relazionerà con loro e li accompagnerà durante il percorso scolastico.
Insomma, sarà una vera e propria “rivoluzione” obbligatoria del nostro sistema didattico, forse un poco dura da accettare ma inevitabile». Una “rivoluzione” che riguarderà anche il “modo di stare insieme”, evitando a tutti i costi i rischi di eventuali contagi derivanti dal possibile assembramento. «Ci si dovrà muovere – spiega la professoressa Collerone – sempre mantenendo la destra, in cortile stiamo organizzando pure delle postazioni segnaletiche per terra in maniera da poter stazionare all’aperto, ed anche nell’aula magna e nei corridoi si dovrà stare distanziati. Insomma, dovremo fare di necessità virtù obbligatoria, ma anche questa sarà una prova che servirà per imparare nuove cose e a crescere con maggiore responsabilità…»