“Nel 92 non conoscevo Gaspare Spatuzza. L’ho conosciuto nel ’93 e abbiamo avuto una bellissima amicizia. Perche’ mi devo prendere l’ergastolo per fatti delicatissimi? Vi chiedo di giudicarmi con serenita'”. E’ quanto ha detto Cosimo Lo Nigro, uno dei cinque imputati al processo “Capaci bis”, rendendo, in video conferenza, dichiarazioni spontanee davanti la Corte d’Assise d’Appello di Caltanissetta. Lo Nigro, in primo grado e’ stato condannato all’ergastolo.
“Vi chiedo – ha aggiunto – di giudicarmi sulla base degli elementi emersi in questo processo. I miei fatti omicidiari sono dal ’93 in poi. Non avete riscontri. Non ci sono prove che io abbia partecipato alla strage di Capaci. Fate chiarezza in tutte queste situazioni. E’ da 25 anni che sono prigioniero e subisco cattiverie ma li ho sempre affrontate con serenita’. Chi e’ il signor Spatuzza? Io me lo prendo l’ergastolo ma ci vogliono delle prove. Alcune cose non le accetto. Vi chiedo di giudicarmi con serenita’. La mia situazione non puo’ consentire automatismi come per altri profili”.
Il processo e’ stato rinviato al 29 maggio. Per oggi era prevista l’inizio della requisitoria, ma e’ stata rinviata per alcune richieste di produzione documentale avanzata dalle parti. Alla sbarra cinque imputati accusati, a vario titolo, di aver ricoperto un ruolo, nell’ambito della strage di Capaci in cui morirono il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta. Si tratta dei boss Salvo Madonia, Giorgio Pizzo, Cosimo Lo Nigro, Lorenzo Tinnirello e Vittorio Tutino. I primi quattro, in primo grado, vennero condannati all’ergastolo mentre Tutino venne assolto per non aver commesso il fatto.