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Sicilia, formazione professionale. Di Paola e Schillaci (M5S): “Rinvio albo formatori è scelta folle di Lagalla”

Redazione

Sicilia, formazione professionale. Di Paola e Schillaci (M5S): “Rinvio albo formatori è scelta folle di Lagalla”

Ven, 17/04/2020 - 09:27

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I deputati Ars contestano l’avviso dell’assessore regionale alla formazione professionale sul rinvio dell’aggiornamento dell’albo dei formatori. “Si chiuda tutto entro il 20 aprile”. 

“Pare esista un disegno specifico secondo il quale ogni ambito di competenza del governo Regionale debba necessariamente andare a scatafascio. Con un avviso l’assessore regionale Lagalla proroga oltre il 20 aprile per l’aggiornamento dell’albo dei formatori, una scelta che rappresenta un vero disastro che va assolutamente scongiurato”.

A dichiararlo sono i deputati regionali del Movimento 5 Stelle Nuccio Di Paola e Roberta Schillaci che contestano la scelta dell’assessore regionale alla formazione Lagalla di voler prorogare i termini per la chiusura dell’albo dei formatori in Sicilia. “Musumeci e i suoi assessori – spiegano Di Paola e Schillaci – si stanno assumendo la responsabilità di rinviare tutto questo. Ma a chi giova? Sicuramente non ai formatori che vivono periodi di forte difficoltà.

C’è una platea di circa duemila persone rimasta ai margini. Chiudere l’aggiornamento entro il 20 aprile ci aiuterebbe a individuarla e a predisporre un focus sulle competenze disponibili. Abbiamo bisogno di certezze. Alcuni formatori, che magari si approssimano ai 63-64 anni, possono essere accompagnati con specifici strumenti, verso la pensione. Gli altri, invece, potrebbero essere indirizzati nei centri per l’Impiego, a ricoprire l’incarico di navigator, o nei percorsi di digitalizzazione attivati dalla Regione.

Oppure, come avviene in altre parti d’Italia, la loro esperienza potrebbe fare punteggio per alcuni concorsi come quello del personale Ata. Sicuramente il rinvio della stesura dell’albo è l’ennesimo colpo basso verso una platea di lavoratori che da troppi anni non riesce a programmare la propria vita essendo subordinati  – concludono Di Paola e Schillaci – solo agli umori della politica”.