SERRADIFALCO. Per la Settimana Santa sarebbe dovuto tornare a Serradifalco per partecipare, lui artigiano scultore, al viaggio della Real Maestranza. Ma quest’anno non sarà così per Giovanni Giambra (nella foto). Lo scultore, serradifalchese di nascita ma da più di 50 anni residente in Belgio, quest’anno non potrà esserci per via dell’emergenza coronavirus. Giovanni Giambra, che abita a Marcinelle, località belga tristemente nota per una tragedia mineraria nella quale morirono tantissimi minatori italiani, ha parlato di questo difficile momento: “Per me le ore del giorno al tempo del coronavirus passano grazie all’arte; la scultura, ma anche il disegno e la pittura sono per me importanti perché mi aiutano a non pensare a questa tragedia mondiale e a concentrarmi su ciò che più amo, l’arte; ovviamente mi mancano le mostre, gli eventi, la galleria d’arte, il contatto con la gente, il confronto, gli stage di scultura”. Il suo sguardo l’ha poi rivolto a Serradifalco e alla Settimana Santa: “E’ un peccato non esserci; avevo intenzione con mia moglie di tornare a Serradifalco per la Settimana Santa, ma il mio progetto purtroppo è saltato; come sempre sarebbe stato bello tornare nel mio paese e partecipare al viaggio della Real Maestranza, o ammirare la Scinnenza e le sacre rappresentazioni, tradizioni alle quali sono molto legato; per quest’anno, tuttavia, se pur con rammarico, dovrò rinunciare alle mie tradizioni”. Giovanni Giambra, tuttavia, in questo Venerdì Santo ha voluto inviare un messaggio a tutti i serradifalchesi: “Per questo anno il virus ci ha rubato le nostre tradizioni, ma già il prossimo anno non ci impedirà di tornare a viverle con lo stesso amore e passione che ci ha sempre contraddistinto”.