Gli studenti del Rapisardi - Da Vinci selezionati da un'azienda campana per imparare a modellare valvole 3D da istallare su maschere protettive anti COVID 19
Le nozioni teoriche imparate tra i banchi di scuola o nei lavoratori didattici servono per preparare l’allievo a rispondere a qualsiasi tipo di richiesta.
In quei contesti, però, non si pensa che le conoscenze acquisite possono tornare utili per supportare gli operatori sanitari e la cittadinanza durante un’emergenza sanitaria o una pandemia.
Lo hanno compreso bene 25 studenti dell’ITET Rapisardi – Da Vinci di Caltanissetta che, affiancati da 4 docenti, in questi giorni hanno seguito dei webinar organizzati dall’azienda Medaarch. Incontri in streaming finalizzati a imparare come modellare e, dunque realizzare, delle valvole Charlotte e Dave. Dispositivi da istallare in supporti per mascherine anti-contagio che l’azienda campana sta già distribuendo agli enti del territorio preposti alla raccolta.
La Medaarch è una società di consulenza, formazione, ricerca e progettazione specializzata nelle tecnologie di digital fabrication. Una realtà produttiva che lavora con l’innovazione tecnologica per creare un impatto positivo sulla manifattura, l’istruzione, il lavoro e il futuro delle città.
Gli studenti hanno volontariamente accettato di seguire le conferenze pomeridiane “School for Emergency Covid-19” imparando come programmare e, successivamente stampare questi dispositivi anti-Covid19.
Orgogliosa di questa risposta entusiasta è anche la dirigente scolastica Santa Iacuzzo che ha sottolineato il valore di questi ragazzi che stanno seguendo lezioni aggiuntive per poter contribuire a contrastare il Coronavirus.
Si tratta di alunni appartenenti al triennio dell’indirizzo indirizzo informatico e telecomunicazioni, supportati e coordinati dai docenti Manuela Musumeci, Ilaria Migliore, Fabio Capraro, Calogero Roccaro e Michele Pecoraro. Si sono collegati in videoconferenza Federico Miccichè, Daniele Miccichè, Aldo Verde, Thomas Messina, Daniele Ricci, Alessio Bella (III B), Andrea La China, Felice Vancheri, Davide Privitera, Fabiano Fenu, Francesco Galletti, Ruben Napolitano, Sofia Iacona, Roberto Donzella (IV B), Alice Rosapane, Dario Calamera, Daniele Riccobene e Antonio Spanò (V B).
A “sponsorizzare” l’azienda, leader nel settore per i suoi dispositivi digitali, è stata la Maker Faire, la fiera dell’innovazione tecnologica alla quale due gruppi di studenti del Rapisardi – Da Vinci hanno partecipato lo scorso ottobre.
In questa formazione a distanza (nota come F.A.D.) non è caratterizzata solo da lezioni teoriche sul software di modellazione grafica 3D. L’azienda, infatti, ha invitato gli studenti di tutta l’Italia, qualora ne avessero l’opportunità, contribuire attivamente al progetto stampando le valvole e inviandole direttamente in fabbrica. Sarebbe compito dei tecnici aziendali procedere con la fase dell’istallazione unendo tutti gli adattatori e garantendo dispositivi di protezione adeguati per medici, infermieri, operatori sanitari e protezione civile.
“Questa esperienza sta motivando molto i nostri ragazzi responsabilizzandoli – hanno commentato i docenti coinvolti -. Si stanno rendendo conto che ogni know how può diventare utile per sostenere il Sistema Italia”.
Accanto ai “camici Armani”, i “respiratori Ferrari” e i “disinfettanti Bulgari”, ci saranno anche le “maschere” realizzate anche con il contributo delle scuole italiane.
I docenti, però, desiderano che questa esperienza non si concluda con questa formazione ma sia un trampolino di lancio per nuove programmazioni didattiche quando si potrà tornare tra i banchi di scuola e nelle aule di laboratorio.
In particolare due sono i progetti pronti per essere plasmati: “Vogliamo applicare le competenze acquisite dai ragazzi nella modellazione 3D e nella stampa di prototipi per la realizzazione di apparecchiature di ausilio per la protezione dal Covid-19 da donare alle strutture sanitarie e alla protezione civile – hanno concluso i docenti -. Inoltre studieremo la creazione di dispositivi personali di protezione, facilmente indossabili considerando che dovremo abituarci a convivere con questi ausili per tanto tempo. I materiali che si potranno utilizzare sono PLA (più rigido) e TPU (più flessibile)”.
Quella vissuta dall’istituto scolastico nisseno è un esempio di come una crisi possa essere gestita, affrontata e si trasformi in opportunità di crescita. Un’occasione per creare una rete, sviluppare contatti e trasformare le conoscenze teoriche in competenze pratiche adeguate alla situazione contingente.
Non fermarsi a guardare ma agire. Questo sarà lo sprint che tutte le scuole italiane dovranno accogliere per il futuro prendendo, magari, spunto da una costatazione di Albert Einstein, uno dei più grandi geni dell’umanità: “La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. E’ nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie”.