Orgoglio Nisseno, Fase 2: “Amministrazione abbia coraggio, i nostri consigli”

CALTANISSETTA – RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO. Apprendiamo che l’Amministrazione comunale sta iniziando ad approntare delle iniziative per la c.d. Fase 2, cioè per il periodo successivo al blocco imposto durante l’emergenza coronavirus.

Riteniamo positiva e lodevole l’intenzione, manifestata durante un recente incontro con le rappresentanze economiche e sociali, di prorogare il pagamento dei tributi locali, di definire la progettualità relativa ad Agenda urbana, di creare una rete volta a valorizzare il commercio di prossimità, ma riteniamo che tali iniziative rappresentino solo una parte, utile ma non sufficiente, delle misure necessarie per fronteggiare il tracollo economico che sta subendo la Città di Caltanissetta.

Ai nostri rappresentanti non sfuggirà, come più volte confermato dagli studi socio economici più autorevoli, che l’Italia, e soprattutto il Meridione, si risveglieranno dal lockdown con una percentuale di poveri notevolmente aumentata rispetto al recente passato.

Da ciò Caltanissetta non è certamente esente. Anzi, la situazione socio economica già molto precaria – non a caso la nostra città è risultata ultima nella classifica nazionale sulla qualità della vita – potrebbe risultare irreversibilmente compromessa per molte realtà economiche del nostro territorio.

Tale gravissima situazione, se da una parte deve farci preoccupare, dall’altra deve motivare una reazione con un grado di resilienza superiore rispetto al comune.

È alla luce di queste considerazioni che la Fase 2 per Caltanissetta – ma ciò dovrebbe valere per tutta la Sicilia – non può essere intesa riduttivamente come una semplice ripresa, cioè come un ricominciare riprendendo dal punto in cui ci eravamo lasciati prima dell’emergenza, ma come un vero e proprio salto in avanti.

Il salto in avanti, però, rispetto alla mera ripresa, comporta uno sforzo, un’ambizione, una lungimiranza, una strategia, una programmazione, straordinari.

È per questo che, ad esempio, oltre alla rivisitazione dei tributi di pertinenza comunale come Tosap e Tarsu, l’Amministrazione dovrebbe finalmente intervenire con il suo potere di rappresentanza all’interno dell’Ato idrico, anche per una sensibile riduzione del costo dell’acqua che incide notevolmente sulle economie familiari ed aziendali dei nisseni. Un risparmio complessivo sul costo dei servizi permetterebbe una maggiore liquidità, oggi essenziale per la sopravvivenza delle fasce più disagiate.

La vera scommessa, tuttavia, consiste nel saper incrementare il prodotto interno della Città, la sua ricchezza, che si declinerebbe in maggiore reddito pro capite e in maggiore occupazione.

Siamo convinti che, con un po’ di coraggio in più, l’Amministrazione comunale in questo senso dovrebbe fare la sua parte.

Correttamente, nel recente incontro, si è parlato di sburocratizzazione e – diciamo noi – anche di digitalizzazione, oramai indispensabile nel mondo globalizzato, così come ci fa piacere che sono state citate le Zone Economiche Speciali, di cui siamo stati precorritori, grazie alle quali si potranno liberare investimenti e si potranno adottare meccanismi di defiscalizzazione fondamentali per le nostre aziende.

A tal proposito, però, per essere più concreta e fattiva e non rimanere nel generico, l’Amministrazione comunale utilizzi i buoni rapporti con il Governo regionale e, soprattutto, la presenza politica nel Governo nazionale per “imporre” la definizione dell’iter rispetto al quale altre Regioni, Province e Città del Sud Italia sono molto più avanti rispetto a noi. Abbiamo la primaria necessità di riempire le nostre aree industriali, oggi semivuote, di aziende che darebbero posti di lavoro mancanti a Caltanissetta e le Zes rappresentano certamente uno strumento formidabile a tal fine.

Un’ultima riflessione. In tempi di carestia, il buon padre di famiglia vende tutti i suoi averi per sfamare e migliorare le condizioni della propria famiglia.

Allo stesso modo, l’Amministrazione comunale dovrebbe mettere in vendita l’ingente patrimonio disponibile di cui il Comune è proprietario, tra cui terreni, appartamenti, garages, di cui alcuni a Palermo, ad oggi inutilizzati ed inutili per una qualsiasi finalità pubblica.

Le somme che potrebbero ottenersi dalla loro vendita, nell’ordine di svariati milioni di euro, potrebbero servire per sostenere e avviare politiche di incentivazione economica per le attività commerciali cittadine ed investimenti senz’altro utili in un momento di evidente difficoltà per la nostra Città.

Affrontare una guerra, come correttamente è stato definito il periodo che stiamo vivendo per farne intendere la drammaticità e straordinarietà, utilizzando le “armi convenzionali” che si utilizzerebbero in periodi normali, significherebbe soccombere. Abbiamo, invece, il dovere di vincere.

Orgoglio Nisseno

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