MUSSOMELI – Tutto semplificato nei riti della settimana santa di quest’anno per evitare assembramenti e possibili contagi derivanti dall’attuale epidemia. E pertanto le tradizioni si sono fermate lo scorso anno, quando gli eventi si sono susseguiti con grande partecipazione di popolo e con grande entusiasmo degli organizzatori. Nelle chiese, in questa circostanza, niente fedeli, i quali possono seguire le liturgie in streaming: Infatti, presenti in chiesa, soltanto il prete e pochi addetti per assicurare lo svolgimento delle celebrazioni. Niente processioni del giovedì santo, dunque, ed il cosiddetto “sepolcro”, preparato con particolare cura, non è stato allestito. Ma Vincenzo Morreale e mamma Enza Dilena, che annualmente hanno amorevolmente curato l’altare della Reposizione della Parrocchia di Cristo Re, appunto l’anzidetto sepolcro, dinanzi a questa impossibilità, hanno pensato bene di utilizzare uno spazio della loro casa di abitazione per l’approntamento del tradizionale “Sepolcro” del Giovedì Santo. E così con tutto l’occorrente, la bibbia, l’ostia, il pane, il vino, il candelabro, i chiodi, la corona di spine, la tenda e, alla fine, anche l’incenso e la musica “Mesto Ricordo”, hanno messo su, in casa, il sepolcro del giovedì santo, evidentemente non visitabile dagli estranei, appunto per il coronavirus in atto. C’è anche la voce narrante di mamma Enza per la lettura del capitolo 13 del Vangelo di Giovanni riguardante l’Ultima Cena, la lavanda dei piedi e l’addio ai discepoli. Il figlio Vincenzo ha curato anche le riprese video. Al termine, la benedizione del luogo è stata impartita dal parroco don Salvatore Tuzzeo, accompagnato dal diacono don Pierenzo Costanzo, i quali si sono complimentati con mamma e figlio che hanno realizzato in casa, in tempo di coronavirus, il “Sepolcro del giovedì santo del 2020”.