(DALLA SCUOLA) – Lo stato di emergenza nazionale in conseguenza del rischio sanitario connesso all’attuale pandemia (Coronavirus Covid-19) impone di stare distanti fisicamente, ma non certo con il pensiero, e con gli strumenti innovativi e tecnologici; con questa consapevolezza l’IIS “G.B. Hodierna”, oltre ad avere immediatamente avviato la didattica a distanza, ha fatto altresì la scelta di mettersi a disposizione dell’intera comunità con un esempio concreto di cittadinanza attiva, nella certezza che la scuola non deve solo “istruire”, ma prima ancora educare a 360 gradi.
L’Istituto dispone di una stampante 3D (Makerbot Replicator+) che viene regolarmente utilizzata dai propri studenti durante le lezioni come strumento didattico altamente innovativo. Consapevoli delle potenzialità di detto strumento, un gruppo di docenti, subito coadiuvati dallo staff dirigenziale e amministrativo dell’Istituto, ha pensato di utilizzare la stampante 3D della scuola, per la realizzazione della valvola “Charlotte”, una semplice valvola che permette di modificare una maschera da snorkeling in una maschera respiratoria d’emergenza oppure in un dispositivo di protezione individuale per gli operatori sanitari.
Obiettivo: mettere a disposizione dell’Ospedale “M.I. Longo” di Mussomeli strumenti salvavita per fronteggiare l’emergenza Coronavirus ed esprimere vicinanza a tutta la comunità e agli operatori sanitari che, oggi più che mai, mettono le loro competenze e capacità al servizio di tutti, pur nella consapevolezza del rischio che corrono.
In ospedale si utilizzano delle maschere MONOUSO per collegare i pazienti all’ossigeno. Tali mascherine hanno un ingresso (del tipo 2 in 1) e una uscita.
Negli ospedali lombardi, durante la attuale emergenza Covid-19, la carenza di mascherine monouso ha messo in seria difficoltà gli ospedali e messo a repentaglio la vita dei malati in terapia sub-intensiva.
Le mascherine SUBEA Airbreath Decathon sono maschere per lo snorkeling; sono maschere a “tutta faccia” con dispositivo per immettere aria pulita dentro ed espellere anidride carbonica; sono costruite in modo tale che i due flussi (aria in ingresso e CO2 in uscita) restino separati
Su idea di un medico in pensione, dei talentosi maker italiani (Isinnova srl, azienda specializzata in progetti innovativi), sfruttando la tipologia di costruzione della maschera, hanno inventato, costruito e brevettato un semplice adattatore stampato in 3D (con una stampante apposita) che permette di sostituire lo snorkel originale con il suddetto adattatore e utilizzare la mascherina Airbreath al posto delle mascherine MONOUSO.(e non solo, come vedremo). Isinnova ha condiviso sul proprio sito le istruzioni per costruire il raccordo tra maschere e tubi ospedalieri (ribattezzato valvola Charlotte): i file del progetto e della stampa dell’adattatore in questione, benchè brevettato per impedire eventuali speculazioni sul prezzo, sono stati messi a disposizione GRATUITAMENTE ONLINE dagli inventori, purchè non se ne faccia un uso commerciale.
Snorkel
originale
Adattatore stampato 3D
Maschera originale
L’utilizzo della mascherina Airbreath con l’adattatore inserito permette di sopperire alla mancanza di mascherine C-PAP monouso, consentendo il collegamento dei PAZIENTI all’ossigeno. Inoltre è STERILIZZABILE in ospedale (al contrario delle mascherine monouso) e quindi riutilizzabile.
In più, rispetto alle mascherine monouso in dotazione all’ospedale di Mussomeli CHE NON HANNO ATTACCO PER FILTRI IN USCITA, permette l’inserimento del filtro antibatterico (cosichè la Co2 in uscita sia FILTRATA per scongiurare l’ulteriore diffondersi del virus nell’ambiente).
Sempre in collaborazione con gli operatori sanitari, si è verificata l’altrettanto semplice adattabilità della stessa maschera E CON LO STESSO ADATTATORE come strumento di protezione per gli OPERATORI. Montandola nella configurazione che segue, si installa un FILTRO IN INGRESSO; in tal modo la maschera diventa un Dispositivo di Protezione Individuale
Maschera adattata
(versione respiratore)
(sulla canalizzazione in ingresso si installa il filtro monouso; la canalizzazione in uscita, come sulle maschere FFP3, rimane libera; con questa soluzione si può comunque filtrare ANCHE all’uscita – basta aggiungere un secondo filtro)
Maschera adattata
(versione DPI operatore)
La maschera Airbreath pensata per offrire una vista mozzafiato dei fondali marini e al tempo stesso facilitare la respirazione subacquea, si trasforma quindi in una maschera respiratoria d’emergenza per terapia sub-intensiva oppure in un dispositivo di protezione individuale (per gli operatori).
Prima di replicare il progetto anche a Mussomeli infatti, dei docenti dell’istituto di sono recati in Ospedale per testare il prototipo e verificarne l’utilizzabilità concreta. Dal confronto con infermieri e medico anestetista è stata appunto individuata la seconda modalità di utilizzo della mascherina citata sopra: come dispositivo di protezione individuale per gli operatori.
Il progetto è stato posto anche all’attenzione del Dott. Dell’Utri (direttore del Presidio Ospedaliero “M. I. Longo” di Mussomeli) al fine di avere un parere medico-scientifico sull’iniziativa promossa dall’IIS “G.B. Hodierna”. Il Direttore ha approvato entusiasticamente il progetto, sia per la doppia utilità della maschera “modificata” che per la versatilità (particolarmente apprezzata la possibilità di uso come DPI e la facile sterilizzazione in ospedale – cosa impossibile con le mascherine monouso).
La Decathlon ha già donato 10.000 mascherine a tutti gli Assessorati Regionali alla Sanità (anche a quello della Regione Sicilia), pro-quota rispetto alla popolazione (quindi circa 800 alla Regione Sicilia), ma in attesa che le suddette maschere vengano messe a disposizione degli Ospedali, l’IIS Hodierna ha già iniziato a produrre gli adattatori in questione (ad oggi sono già 20) e ad organizzare, con la collaborazione della FRATRES di Mussomeli, un’operazione di reperimento delle suddette maschere.
L’Istituto chiede, però, anche la collaborazione di tutta comunità e in particolar modo a chiunque sia in possesso di una mascherina Airbreath ovvero di donarla poiché, in questo momento, risulta difficile acquistarle sul mercato.
L’idea è di coinvolgere i cittadini a donare le maschere in loro possesso, permettendone la modifica e la successiva consegna all’ospedale “M.I. Longo”di Mussomeli.
I cittadini che volessero contribuire al progetto, potranno conferire la loro maschera presso la FRATRES di Mussomeli (Piazzale Mongibello). La Fratres già in passato ha collaborato con l’Istituto Hodierna e ancora una volta si è mostrata immediatamente disponibile a collaborare per il progetto in questione,
Le maschere quindi potranno essere consegnate presso la sede della FRATRES, piazzale Mongibello (Mussomeli), tutti i giorni dalle ore 09.00 alle 19.00 (è consigliabile fissare comunque un appuntamento telefonicamente ai seguenti numeri: 0934 992458, 328194670, 3287561218).
E’ augurio di tutti che le suddette maschere non vengano mai utilizzate per usi medici, tuttavia il loro preventivo reperimento, adattamento e donazione all’ospedale, garantiscono allo stesso la disponibilità di materiale salvavita indispensabile in caso di bisogno.
Non è la prima volta che l’Istituto “G.B. Hodierna” collabora con le istituzioni pubbliche e private del territorio, nella consapevolezza che la Scuola è parte integrante del tessuto sociale del territorio. Tutto ciò punta a risolvere almeno una piccola parte del problema che tutto il mondo sta attraversando, ma se ognuno di noi fa la sua parte potremo superare tutti insieme quest’emergenza.