PALERMO – “Non saranno i 650 milioni di euro a salvare la Sicilia: la cifra di cui avrebbe bisogno la nostra Regione per rimettere in moto l’economia è molto più alta e soprattutto serve liquidità, non prestiti che poi andranno onorati”. Lo dice il segretario della Cisal Sicilia Nicola Scaglione.
“I 650 milioni che la Sicilia chiede a Roma basterebbero a malapena ad assicurare l’esistente e rappresentano solo un’anticipazione che prima o poi andrà restituita – spiega Scaglione – In una crisi profonda come quella che stiamo vivendo avremmo bisogno di molto altro, ossia liquidità immediata per famiglie e imprese: i siciliani non possono continuare ad accontentarsi di galleggiare, bisogna pretendere allo Stato la restituzione delle somme finora sottratte e rilanciare il mondo produttivo e del lavoro e bisogna farlo in fretta. Chiediamo al Governo Musumeci e alle forze politiche di maggioranza e opposizione di mettere da parte liti e polemiche e di lavorare in fretta a una Finanziaria di prospettiva che non si limiti a coprire i buchi di bilancio ma che consenta di immaginare il futuro”.