Salute

Emergenza coronavirus, ecco cosa il governo ha riaperto dal 14 aprile (ma che alcune Regioni chiudono ancora)

Redazione

Emergenza coronavirus, ecco cosa il governo ha riaperto dal 14 aprile (ma che alcune Regioni chiudono ancora)

Lun, 13/04/2020 - 18:00

Condividi su:

Il 14 aprile è la data fissata dal governo per allentare il lockdown nel quale è fermo il Paese da diverse settimane. E’ prevista la riapertura di librerie, cartolerie, negozi di vestiti per bambini e neonati. Ma anche studi professionali e gli importanti magazzini delle industrie che si possono così rifornire di materie prime in vista della ripartenza. Ma non tutte le Regioni sono d’accordo e per questo hanno emanato ordinanze per limitare le riaperture.

Cosa ha autorizzato alla riapertura il governo – Lo “sblocco” previsto dal governo comprende alcuni codici Ateco legati al settore dell’agricoltura e del legname: silvicoltura ed utilizzo aree forestali; industria del legno e dei prodotti in legno e sughero, con l’esclusione dei mobili; fabbricazione di articoli in paglia e materiali da intreccio; fabbricazione di macchine per l’agricoltura e la silvicoltura; commercio all`ingrosso di fertilizzanti e di altri prodotti chimici per l`agricoltura; cura e manutenzione del paesaggio. Per le attività che restano sospese sarà  comunque possibile entrare in azienda per vigilanza o manutenzione, per la gestione dei pagamenti (a partire dalle buste paga) e per la sanificazione. Si potranno anche spedire e ricevere merci, tutto previa comunicazione al Prefetto. Le fabbriche e le attività aperte devono assicurare “prioritariamente la distribuzione e la consegna di prodotti deperibili e dei generi di prima necessità”. Inoltre è stata prevista la riapertura dei magazzini delle industrie che potranno così far viaggiare i migliaia di container fermi nei porti con le loro materie prime. Questo è il preludio alla ripartenza visto che senza materie prime anche le industrie non possono ricominciare a produrre.

Cosa blocca la Lombardia – I numeri dell’epidemia in Lombardia non sono ancora rassicuranti e per questo il governatore Fontana è stato il primo a emanare l’ordinanza con la quale “scavalca” il decreto nazionale e ordina la proroga del blocco. Sì alla riapertura di negozi di articoli per bambini e neonati ma no a librerie e cartolerie.

Anche la Campania chiude librerie e cartolerie – In Campania cartolerie e librerie non riapriranno martedì ma resteranno chiuse fino al 3 maggio: lo stabilisce un’ordinanza dal presidente della Regione Vincenzo De Luca, il quale ricorda che “risultano diffusi sul territorio nuovi e diversi cluster familiari e locali, presumibilmente originati dalla inosservanza delle misure di distanziamento sociale prescritte, che destano notevoli preoccupazioni”. Quanto ai negozi che vendono abbigliamento per bambini e neonati, riaperti dal Dpcm nazionale, De Luca stabilisce che in Campania potranno operare solo due mattine a settimana, il martedì e il venerdì con orario 8:00-14:00. Nella settimana del 1 maggio 2020, l’apertura è consentita nelle mattinate del martedì e del giovedì, sempre dalle 8 alle 14. 

Il Veneto controcorrente, si torna anche all’attività fisica – Mentre altri chiudono ancora di più le maglie, il Veneto sembra andare controcorrente e comincia a far ripartire la regione. Il 60% delle aziende venete non ha mai chiuso, pur rispettando le norme in vigore. Da una parte vengono strette le norme di convivenza con la distanza sociale portata a 2 metri soprattutto quando ci si trova in coda magari al supermercato. Dall’altra si dà fiducia ai veneti autorizzando le grigliate nei giardini di famiglia (ma senza invitare estranei al nucleo familiare) e l’attività fisica solitaria oltre i 200 metri da casa.

Il Piemonte non riapre – Anche il Piemonte segue la Lombardia e con una ordinanza firmata dal presidente della Regione, Alberto Cirio, si prorogano le misure attualmente in vigore fino al 3 maggio. Restano quindi chiuse anche le librerie, le cartolibrerie e i negozi di abbigliamento per l’infanzia.