Un primo pacchetto di misure a sostegno di un turismo italiano travolto dall’emergenza sanitaria del coronavirus dovrebbe prendere forma nell’ambito della manovra anti crisi, il cosiddetto “decreto Aprile” atteso a fine mese, anche se non è escluso un ulteriore slittamento a maggio. È proprio quello delle soluzioni per questo comparto in ginocchio uno dei nodi che animano in queste ore il confronto all’interno della maggioranza: l’obiettivo è individuare risorse adeguate in un contesto di coperta corta. Dal bonus vacanze al tax credit, alla campagna di comunicazione in vista della stagione estiva: sono queste le principali soluzioni allo studio del Governo.
Il chiarimento del governo: chi abita al mare può fare il bagno
Intanto il governo ha pubblicato il 25 aprile dei chiarimenti in merito ai divieti: chi abita in una località di mare può fare già adesso il bagno. «È sempre possibile svolgere l’attività motoria in prossimità della propria abitazione principale. Quindi è ammesso, per coloro che abitano in luoghi montani, collinari, lacustri, fluviali o marini effettuare tale attività in detti luoghi (compreso fare il bagno al mare/fiume/lago) purché individualmente e comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona».
Conte annuncia un tavolo di confronto ad hoc
In occasione dell’ultima riunione in videoconferenza della cabina di regia con gli enti locali, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato che la prossima settimana ci sarà un tavolo di confronto ad hoc, segno che il dossier è sotto la lente di un esecutivo che a ore traccerà il piano delle riaperture per tutte le attività produttive.
Franceschini: bonus vacanze per chi ha figli a carico
La prima soluzione che si va delineando è quella di un bonus vacanze. L’ipotesi, prevista dal ministro per i Beni e le attività culturali e per il turismo Dario Franceschini, prevede un sostegno per le persone con figli a carico e con un reddito medio basso che quest’estate vorrebbero andare in vacanza. Questo voucher, il cui importo dovrebbe essere di 500 euro a famiglia (ma non si esclude una cifra più contenuta, ma a persona), andrebbe utilizzato in alberghi e stabilimenti balneari italiani. Franceschini ha annunciato un pacchetto ad hoc per sostenere cultura e turismo. Nell’incontro che ha avuto la settimana scorsa con il Sottosegretario di Stato Lorenza Bonaccorsi e gli assessori regionali per il turismo in vista del prossimo decreto di Aprile si è discusso in particolare il tema del bonus vacanze da destinare al sostegno del turismo interno, verificandone la portata, la durata e le modalità di erogazione alle famiglie e al contempo vagliando le possibili sinergie con eventuali iniziative già avviate dalle regioni a favore di soggiorni in strutture alberghiere, campeggi, stabilimenti balneari e termali. L’incontro in videoconferenza ha fornito anche l’occasione per valutare le esigenze espresse dalle regioni, quali – spiega una nota del ministero emessa al termine della riunione – «la creazione di un fondo speciale europeo dedicato al turismo e l’ammanco delle risorse derivanti dalla tassa di soggiorno, parte integrante del bilancio di molte amministrazioni comunali». Infine, Franceschini ha annunciato che una parte significativa del Recovery Fund andrà al turismo. Molti spaetti del Fondo per la ripresa, tuttavia, sono ancora da definire. I tempi per ottenere le risorse potrebbero non essere brevi.
Gli operatori: la misura non è sufficiente
La soluzione di un bonus vacanze piace anche alla ministra per le Pari opportunità e la Famiglia Elena Bonetti. In un tweet ha rilanciato la proposta del presidente dei deputati di Italia Viva Maria Elena Boschi su un bonus di 500 euro per ogni famiglia per le vacanze. Si potrebbe quindi delineare un inedito asse Pd-Italia Viva, per convincere il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri a prevedere la misura nel testo finale del provvedimento. Gli operatori hanno messo in evdenza che il bonus vacanze, considerato il peso della crisi, non è sufficiente. Chiedono misure di sostegno diretto alle aziende o la deducibilità delle spese per le vacanze. «La proposta per favorire un periodo di vacanza va bene purché sia complementare a misure che sostengano le imprese del turismo. Il bonus, come unica soluzione, certamente non permetterà alle imprese di sopravvivere al Covid-19», ha affermato Maria Carmela Colaiacovo, vice presidente di Associazione italiana Confindustria Alberghi. «Ben venga il bonus vacanza di 500 euro per le famiglie – ha detto la presidente vicaria di Federturismo Marina Lalli – ma al turismo servono anche misure strutturali molto più forti». La misura «sarà utile nel 2021 – ha sottolineato Vittorio Messina, presidente di Assoturismo Confesercenti – : in questa fase, invece, è più opportuno concentrare le disponibilità nel sostegno delle imprese del turismo. Anche perché non sappiamo come e quando si potrà tornare a viaggiare senza restrizioni». Di «mossa populistica» ha parlato il presidente di Confturismo Confcommercio Luca Patanè.
24 aprile 2020
L’ipotesi di un tax credit
Un’altra ipotesi per sostenere il turismo, che potrebbe prendere forma sempre nell’ambito del decreto Aprile, è quella di un meccanismo basato sulla detrazione fiscale delle spese del 2020 per soggiorni di almeno tre notti presso strutture ricettive italiane, fino a un massimo di 325 euro. Federbalneari propone di prevedere un tax credit del 75% su base di due anni per la detraibilità immediata delle spese aziendali di sanificazione, disinfezione dei locali e delle attrezzature e beni strumentali vari per un tetto massimo di 30mila euro.
La campagna “Viaggio in Italia”
In occasione dell’ultima cabina di regia con gli enti locali, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato che in vista della prossima estate lancerà la campagna “Viaggio in Italia”. Se non la soluzione alla drammatica crisi che attanaglia il comparto, l’iniziativa potrebbe dare almeno una boccata d’ossigeno per imprese e operatori. Almeno stando all’indagine di Demoskopika che calcola che il turismo “nazionale” potrebbe generare un tesoretto da 21 miliardi di euro. Sarebbero, infatti, rilevanti le cifre del mercato autoctono: ben 278 milioni di presenze. Le vacanze all’italiana potrebbero compensare almeno del 30% il probabile crollo dei turisti stranieri nel nostro Paese (nel 2019 hanno superato quota 216 milioni di presenze) con punte del 67% in Puglia con 2,3 milioni di presenze, del 65,7% in Emilia-Romagna con 7,1 milioni di presenze e del 63,5% in Umbria con 326 mila presenze. Alcune regioni potrebbero addirittura superare la soglia massima di compensazione come Molise, Abruzzo, Basilicata, Piemonte e Marche.
Resta proroga a 2033 delle concessioni balneari
A quanto si apprende, Franceschini ha proposto di inserire nel decreto Aprile una norma per fugare ogni dubbio applicativo sulla proroga delle concessioni balneari, già disposta fino al 2033. Negli scorsi mesi, infatti, alcune amministrazioni hanno disapplicato la norma introdotta a fine 2018: per fugare l’incertezza il Mibact propone la sospensione di ogni procedimento di riassegnazione o riacquisizione eventualmente avviato.
Le misure del Cura Italia
E mentre il decreto Aprile prede forma, il Cura Italia che ha ottenuto il via libera definitivo della Camera ha previsto alcune soluzioni a sostegno del settore. Tra queste l’estensione degli ammortizzatori sociali anche ai lavoratori stagionali del comparto. I rimborsi con voucher già previsti per viaggi e pacchetti turistici annullati a seguito dell’emergenza Covid-19 sono stati estesi anche ai contratti di soggiorno e riguardano pertanto anche alberghi e altre strutture ricettive.
I numeri della crisi
L’emergenza coronavirus ha travolto il turismo italiano. Il 96% delle mete del mondo, sottolinea l’Unwto, hanno imposto blocchi o restrizioni ai turisti e l’Italia è una delle più colpite. L’incertezza della situazione ha già convinto 1.830.000 italiani ad annullare i viaggi che avevano in programma nei prossimi 3 mesi, anche se la destinazione non era la Cina. Federbalneari prevede 45 milioni di turisti in meno, una perdita di 30 miliardi di euro stimata e un costo per l’adeguamento alle misure anti Covid-19 di circa 360 milioni per la prossima stagione (pari a circa 12mila euro in media per impresa a stagione) per il solo comparto delle concessioni demaniali marittime.
Def: tasso-disoccupazione a 11,6% in 2020, piu colpiti stagionali
Secondo il Def, il Documento di economia e di finanza approvato dal Governo il tasso di disoccupazione peggiorerà nel 2020 all’11,6% ed è stimato all’11% nel 2021. Sarà maggiore la contrazione dell’occupazione espressa in unità di lavoro e per ore lavorate. La crisi, secondo il documento, colpirà inevitabilmente alcune tipologie di lavoro, in particolare stagionali e dipendenti a termine – tipologie di contratti frequenti nel turismo -, mentre sarebbero meno colpiti i dipendenti fissi.