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Come sarà l’estate 2020: stagione in ritardo, ingressi a turno, sdraio distanziate e droni a controllare

Gli stabilimenti balneari cominciano a ripartire per farsi trovare pronti quando sarà possibile aprire. Lo fanno con lavori di manutenzione, pulizia dell’arenile come sta avvenendo a Mondello, con opere preparatorie e, dalla prossima settimana, con l’inizio del montaggio degli stabilimenti.

Ma non ci sono ancora certezze di partenza della stagione balneare. In Sicilia è tutto fermo in base ad un decreto regionale anche se si spera in una revoca nelle prossime settimane.

Ma se si riuscirà a far partire, sia pure in ritardo, la stagione. Come sarà quest’anno il mare dei siciliani e degli italiani in generale? Accessi a ‘numero chiuso’, piantane degli ombrelloni distanziate, controlli con droni e vigili tra i bagnanti. La spiaggia libera nell’estate 2020, quella del coronavirus, sarà meno libera e più ‘disciplinata’. Diversi Comuni balneari sono pronti ad attrezzare le spiagge libere per la prossima estate, ipotizzando l’alternativa agli stabilimenti privati e convinti che “se ci sarà controllo non si rischia nessuna bomba epidemiologica sui lidi pubblici”.

Perchè rendere sicure le spiagge libere significa anche regalare il mare a tutti e rendere le vacanze veramente accessibili. In attesa delle nuove misure nazionali per la fase 2, i territori costieri propongono una fotografia realistica di un’inedita estate e in molti, visto lo slittamento di molte prenotazioni ad ottobre e scongiurato il rischio di troppe cancellazioni, sono convinti che la stagione turistica si allungherà fino agli inizi d’autunno. A infondere ottimismo, con il massimo della cautela, è anche il direttore del Dipartimento malattie infettive dell’Iss, Gianni Rezza, per il quale se la situazione epidemiologica “confermasse l’attuale trend di miglioramento, allora ci si augura che gli italiani possano andare in vacanza, ma in questo caso si potrebbe andare in spiaggia ed al mare solo rispettando scrupolosamente il distanziamento sociale”.

Da Olbia alla costiera ionica, passando per quella amalfitana, diversi Comuni aspettano indicazioni precise dal governo ma nel frattempo c’è chi azzarda progetti per rilanciare le spiagge pubbliche, dove sarà necessario ‘educare’ turisti e bagnanti per il rispetto delle norme di distanziamento sociale. A vigilare ci sarà soprattutto la polizia municipale, in shirt e cappellino con visiera. L’idea di alcuni è quella di coinvolgere anche volontari e non solo. “Si potrebbero ingaggiare anche pro-loco o beneficiari del reddito di cittadinanza”, spiega Mauro Della Valle di Federalberghi Salento, una delle associazioni coinvolte per le proposte alla Regione Puglia in vista delle linee guida nazionali.

Ma – spiega – per evitare i rischi di tensioni c’è bisogno del supporto di forze dell’ordine, che sono pubblici ufficiali”. La Costiera Amalfitana punta sugli influencer per promuovere i territori e aldilà degli spot ci sono già idee per evitare assembramenti sotto l’ombrellone. “Con tutti i sindaci della costiera abbiamo previsto una app per qualsiasi prenotazione – spiega Antonio Capone, primo cittadino di Maiori, il più grande Comune della costiera amalfitana – . Ma anche le spiagge libere, seppure a numero chiuso, saranno accessibili a chi vorrà. Qui piazzeremo degli stalli posti secondo le distanze consentite: quando ognuno di questi sarà occupato con i singoli ombrelloni, la spiaggia sarà da considerarsi piena”.

Gli agenti della municipale “gireranno tra i bagnanti e useranno anche droni”. A Santa Marina, paese del Cilento, è stato già stilato un piano spiaggia: postazioni numerate a una distanza minima di cinque metri l’una dall’altra.

All’ingresso un unico varco di accesso, dotato di tutti i dispositivi di protezione individuale. All’arrivo gli utenti dovranno fornire un documento d’identità e sarà registrata anche la temperatura corporea. Ogni postazione potrà ospitare fino a quattro adulti. Più scettico è Roberto Tondinelli, presidente del consorzio di Marina di San Nicola, sul litorale laziale: “Al mare c’è sempre vento, che veicola le cosiddette goccioline. Perciò a volte la distanza di pochi metri potrebbe non bastare – spiega – . Sicuramente per limitare gli accessi serviranno varchi e sorveglianza”.

Anche ad Olbia, dove ci si augura l’arrivo di turisti dalla Penisola, saranno utilizzati i vigili per i controlli sul rispetto delle misure, già negli anni scorsi impegnati nei controlli anti-inquinamento in spiaggia, in particolare contro l’utilizzo della plastica. Non solo mare. Monica Saielli, presidente di Assocamping, assicura che si potrà campeggiare in sicurezza: “i turisti godranno non solo di uno spazio riservato, dai 65 ai 120 mq, sulla quale ci sono camper, tenda o bungalow, ma anche di spazi comuni ampi, dove il personale delle strutture si può occupare del rispetto del distanziamento. Implementeremo inoltre nuovi turni di pulizia, disinfezione e sanificazione”. Con i dovuti accorgimenti anche quest’anno sarà quindi possibile fuggire dallo stress, ma non al mantra delle nuove regole.

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