Dal primo marzo ad oggi – e cioè da quando si è avuta notizia dei primi contagi da “coronavirus” in provincia di Caltanissetta – al Presidio Ospedaliero “Sant’Elia” sono state registrate 61 nascite: di queste – le ultime due – riguardano una femminuccia e un maschietto. Segnali di speranza in un momento difficile. I due parti hanno avuto luogo poco prima dell’arrivo della Pasqua: si tratta della piccola Giorgia Tedesco figlia della signora Cristina Giannotta che è venuta alla luce sabato scorso alle ore 11.45 e del piccolo Jose Mantio che è nato poco prima (alle ore 10,15) dalla mamma Jessica Milioto.
“Sia le mamme che i due bambini stanno bene”, ha assicurato il dottor Cesare Farulla, dopo aver effettuato le visite al reparto dove attualmente sono ricoverate quattro puerpere. “Di certo quella attuale è una situazione tutta particolare a seguito – racconta Farulla – delle restrizioni imposte dall’epidemia che si è diffusa su tutto il territorio nazionale ed i conseguenti provvedimenti disposti dal Governo. Si registra così la gioia dei familiari per le nuove nascite, ma anche un pizzico di tristezza dettato dal fatto che il padre non può essere presente nemmeno in reparto perché è vietato, ed anche quando è necessario procedere con il parto cesareo qui può rimanere solo una persona, che molto spesso è la nonna o una assistente del neonato e che è tenuta ad osservare le norme di distanza sociale. Una gioia grande dunque per i parenti del bambino, che comunque sino a quando rimane n ospedale non possono vederlo perché sono vietate pure le visite ordinarie”.
Attualmente il reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale nisseno può contare sull’apporto dei medici Lillo Salvaggio, Cesare Farulla, Ugo Lo Valvo e – sino alla fine del mese – sulla dottoressa Lian Michela Carrubba che dal primo maggio ha scelto di andare in pensione. Reparto che si avvale della collaborazione della caposala Anna Andaloro e delle ostetriche Alessia Saiya, Cristina Rizza, Concetta Falzone, Ivana Sottile e Adriana Burgio e della.
(Foto condivisa su Facebook dal fotografo professionista, Rodrigo Kunstman)