Salute

Vittorio Feltri: “Sindacati pericolosi come il Coronavirus, vogliono farci morire”

Vittorio Feltri - liberoquotidiano.it

Vittorio Feltri: “Sindacati pericolosi come il Coronavirus, vogliono farci morire”

Sab, 14/03/2020 - 10:09

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Ammetto di non avere mai avuto simpatia per i sindacati quindi, nell’ articolo che sto scrivendo, sarò forse condizionato dal pregiudizio. Molti anni orsono quando essi ogni due per tre proclamavano uno sciopero, impedivano ai lavoratori di entrare in fabbrica istituendo dei picchetti davanti ai cancelli. Da lì non si passava, chi tentava di farlo veniva coperto di botte, cosicché la maggioranza degli operai rincasava, ovviamente senza la paga.

Oggi le cose sono cambiate e non c’ è più nessuno che percuota i cosiddetti crumiri. Però l’ insensatezza sindacale permane.
Ieri alcuni tribuni del popolazzo se ne sono usciti con questa brillante idea: se bisogna che gli italiani se ne stiano riparati in casa per ridurre al minimo i rischi di contagio, è necessario chiudano anche gli opifici che sfornano prodotti di vitale importanza. Se l’ assurda proposta venisse accolta dal governo, va da sé che non solo si paralizzerebbe completamente il Paese, ma il popolo che non è morto a causa del virus morirebbe di inedia.

Mi spiego con un esempio basico. Cremonini è il più grande allevatore di bestiame che, una volta macellato, serve ad alimentare milioni di persone. Se il suo personale, numerosissimo, cessasse di sgobbare, sparirebbe dal mercato la carne. Che io non mangio perché non mi va, ma di cui la maggioranza dei miei compatrioti ritiene di non potere fare a meno. Lo stesso discorso sussiste per mille altri generi di consumo. Se smetti di approntarli, automaticamente non li trovi al supermercato e forzosamente non sei in grado di acquistarli.

È pacifico, non tutti gli articoli in vendita sono indispensabili, tuttavia parecchi di essi sì. Se le fabbriche e le officine, le ditte grandi o piccole, non li immettono più nel circuito commerciale, la gente non campa più. Chi non crepa di Corona muore di fame, che non è una gioiosa alternativa alla polmonite letale.

Immagino che questi sintetici ragionamenti siano chiari a qualsiasi persona, tranne ai sindacalisti che insistono: fermiamoci tutti così scamperemo in blocco alla infezione senza distinzioni di appartenenza sociale.

Essi non tengono conto che i cittadini non si nutrono di aria bensì hanno l’ urgenza di soddisfare alcune esigenze, tipo pranzare, bere, usufruire della luce elettrica e roba simile. Se impedisci loro di appagarle poiché preferisci che ogni singolo individuo stia sul divano a grattarsi il ventre, in ossequio alle disposizioni velleitarie della cosiddetta triplice, non solo si ferma il mondo ma l’ umanità va all’ altro mondo.